VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato diffuso dall’ufficio stampa della candidata a sindaco Silvia Lottero: Non ha mai smesso di suscitare clamore la mancata ultimazione della “Variante ferroviaria di Cannitello”, i cui lavori sono stati abbandonati dalla ditta Eurolink, Contraente Generale incaricato di realizzare l’opera per conto della “Stretto di Messina spa”.
Oggi, però, si aggiunge un nuovo elemento, dal momento che la satira di Maurizio Crozza rappresenta l’ennesimo schiaffo morale (e materiale) che la politica ha inferto a questa terra, condannandola con l’ennesima opera incompiuta, posta a ricordare quanta parte di responsabilità ci sia trai nostri amministratori.
Questo è quanto ha ricordato Silvia Lottero, nella lettera (leggi qui Lettera al Ministro Infrastrutture (1)) inviata al neo Ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, ripercorrendo le vicende legate alla contraddittorietà di un’opera inutile e dannosa nella sua funzionalità ma devastante per l’ambiente.
«A nulla sono valsi i cori di protesta» – scrive Silvia Lottero «che in città si sono levati, con una “politica” che ad ogni campagna elettorale continua la pantomima delle promesse ma che, sino ad oggi, non ha prodotto effetti di nessun tipo».
Dopo quanto accaduto negli ultimi tempi al Ministero delle Infrastrutture e che hanno portato al vertice dello stesso Dicastero l’On.le Delrio, sembra che sia tornata una ventata di chiarezza e di fiducia.
«ci consenta» – continua la nota diretta al Ministro «almeno di poter difendere noi stessi e questa città, da chi ha consentito che questo splendido pezzo di Calabria venisse violentato e torturato, lasciando un’opera che rappresenta un orrore alla civiltà e alla bellezza dei luoghi e consentendo ad altri di utilizzarla a motivo del loro dileggio».
Tutto questo mentre le Comunità locali avanzano la richiesta – di fatto contraddittoria – di inserire l’Area dello Stretto tra quelle tutelate dall’UNESCO, come patrimonio dell’umanità.
Delrio – definito amico della Calabria – viene avvertito: «la Calabria sprofonda e sprofonda questa terra» per colpa della classe politica locale e regionale, impaurite dalla possibilità di poter competere sul piano delle capacità e, dunque, interessata a conquistare il consenso con altri metodi di convincimento.
In chiusura, poi, una intimazione, affinché Delrio si renda parte attiva nello sbrogliare una matassa che il suo predecessore aveva accantonato, per evitare di far capitolare non solo «gli sforzi reciproci» ma si aprano «conflitti e contenziosi» facendo ulteriormente venire meno quell’intesa tra i cittadini e Governo nazionale che, invece, è assente con le Istituzioni locali e regionali.
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