BAGNARA CALABRA – L’ennesima notte da incubo a Bagnara Calabra ha inferto un duro colpo ai De Leo, la famiglia più nobile e illustre del luogo, nome legato a una storia industriale e imprenditoriale di successo, soprattutto nel settore agricolo. Mentre i cittadini non hanno ancora metabolizzato lo scioglimento del Comune per mafia e una lunga striscia di episodi criminosi e vandalici, le fiamme sono puntualmente tornate a divorare e violentare uno scorcio paesano interrompendo sonni già poco tranquilli e seminando panico e preoccupazione. L’ultimo rogo si è sviluppato all’1.30 circa, a cavallo tra martedì e mercoledì, ed è stato sicuramente il più vasto tra quelli recenti. Tant’è che per spegnerlo si è reso necessario l’intervento di ben tre squadre dei vigili del fuoco: Bagnara Calabra, Palmi e Villa San Giovanni. L’incendio ha prima colpito tre autovetture parcheggiate di fronte a un antico edificio sito nel quartiere di Porelli, vecchia sede di scuderie oggi adibita ad autorimessa, danneggiando poi parte dello stesso palazzo e distruggendo alcuni beni pregiati che si trovavano al suo interno: due automobili storiche, reperti, pezzi d’arredamento. Tutto della famiglia De Leo, ad eccezione di uno dei mezzi in sosta fuori che si trovava lì casualmente. Atto doloso o no, i proprietari dei beni si sono ritrovati a fare una conta dei danni di importante entità. Hanno visto andare in rovina non solo le due auto posteggiate all’esterno dell’immobile, presso la vicina abitazione di famiglia, ma anche l’antica struttura e ciò che vi era custodito. Una devastazione, insomma. Un incendio di notevole portata, che ha impegnato parecchio i pompieri pure per scongiurare il propagarsi delle fiamme alle case della zona. Sul posto, assieme a loro, sono arrivati i carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Villa San Giovanni che hanno immediatamente avviato l’attività d’indagine per fare luce sull’accaduto. Sebbene le cause del fatto siano in corso di accertamento e nessuna ipotesi sia da escludere, la pista dolosa e con matrice estorsiva sarebbe quella privilegiata per spiegare la natura del rogo. Un grosso supporto agli accertamenti delle forze dell’ordine potrebbe giungere dal sistema di videosorveglianza in funzione nell’area. f.m.
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