di CONSOLATA MAESANO
Presentazione della lista elettorale per il centro sinistra villese, che si porta alle urne con una formazione politica risultato dell’unione del Partito democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà, del Partito Socialista Italiano, di Orizzonti inediti e di Movimento democratico. “Villa bene comune” è capeggiata dall’aspirante sindaco Cosimo Emanuele Freno, il quale corre con 16 candidati a consiglieri: Vito Crimi, Luigi Maria Leonida Sorrenti, Patrizia Barresi, Rocco Domenico Battaglia, Filippo Bellantone, Letteria detta Lilly Cosenza, Barbara Fontana, Vincenza Guanta, Francesco Idone, Vito Andrea Ioppolo, Christian Lofaro, Valentina Pecora, Simona Polimeni, Lucrezia Rappoccio, Marina Russo e Francesco Sottilaro.
Il candidato a sindaco ha esposto il programma, che verte su quattro punti fondamentali:
-Economia: attraverso il recupero ed il sostegno del commercio, dell’agricoltura, della pesca e dell’artigianato, il rilancio del turismo, l’incremento dell’imprenditoria giovanile.
-Cultura: la sfida è puntare sulla legalità, sullo sport e sull’identità cittadina.
-Infrastrutture e territorio: dall’ecopass alla green-energy, ai trasporti marittimi.
-Welfare: prevede interventi per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e un potenziamento dei servizi sociali.
Freno ha poi attaccato il lavoro dell’amministrazione uscente sotto diversi punti. A partire dalla riqualificazione del lungomare, non effettuata nonostante la disponibilità di 2,5 milioni di euro di fondi a confronto degli 800 mila necessari per i lavori sulla via marina: “Si poteva fare 3 volte col resto di 100 mila euro” tuona Freno, che non le manda a dire neanche per la vicenda della trasformazione del molo di sottoflutto in porticciolo: “Rischiamo che i fondi stanziati, pari a 11 milioni di euro, finiscano in controversie legali”. Il vaso di Pandora scoperchiato dal candidato del centro sinistra contiene anche la vicenda dell’acqua nelle case e della depurazione: “Chiediamo agli abitanti di Pezzo cosa ne pensano del depuratore. Chiediamo agli abitanti di Cannitello cosa ne pensano dell’interruzione dell’erogazione dell’acqua nei mesi estivi, chiediamo agli abitanti di Piale cosa ne pensano del fatto che dai loro rubinetti esca acqua torbida”. Non manca neanche un riferimento all’abolizione del giudice di pace durante l’era La Valle: “Quando per l’estate villese si sono spesi 160 mila euro, non era più importante mantenere gli uffici del giudice di Pace?”. Freno critica l’abolizione della short list, un metodo adottato dall’amministrazione Melito per assegnare in maniera democratica e meritocratica gli incarichi: “La short list è stata soppiantata da un criterio che di democratico non ha niente. È stata lasciata alla discrezionalità del politico di turno che assegna gli incarichi a chicchessia, senza darne conto alla città.”
Il candidato Vito Crimi, attualmente consigliere di minoranza, ha precisato due grandi meriti del PD, di cui l’amministrazione del centro destra pare essersi presa il merito, in primis la raccolta differenziata: “L’amministrazione non ha mai sottolineato che sono state una serie di interrogazioni fatte dai consiglieri del Pd a chiedere l’introduzione della differenziata, quando fino al 2013 per la raccolta differenziata si spendeva 1 milione 200 mila euro per la campagna promozionale, ossia per l’affissione dei manifesti”. Idem per quanto riguarda la riduzione delle tasse, possibile attraverso le battaglie del PD prima in commissione e poi in Consiglio. Il Partito democratico ha inoltre svolto una lotta continua per l’attuazione del piano strategico. Crimi ha poi criticato l’amministrazione La Valle per la gestione finanziaria:
“Io e Luigi Sorrenti, anch’egli attuale consigliere di minoranza, abbiamo vissuto di persona in consiglio comunale alcune pagine che dovrebbero lasciare basita la città. L’amministrazione del centro destra si è caratterizzata come amministrazione della spesa, spesa non finalizzata ai servizi ma a se stessa. Oltre alle spese, si sono soprattutto incrementati i residui attivi e passivi: l’amministrazione è stata deficitaria fino all’ultimo consuntivo del 2014. Un’amministrazione deficitaria non può che essere considerata come un’amministrazione che non ha agito bene, che non ha portato benefici”
Hanno dunque preso la parola i candidati.
Luigi Sorrenti parla della necessità di una politica presente e radicata nella realtà territoriale: “Dobbiamo andare a cercare gli elettori nei loro quartieri, nelle loro piazze, da San Filippo Neri a San Gregorio. Dobbiamo essere presenti in città”.
Rocco Domenico Battaglia ha parlato del programma, scritto insieme ai cittadini e che tiene conto delle reali esigenze della città, al contrario di “chi amministra una volta a destra e una volta a sinistra da circa 20 anni”. Programma al centro anche dell’intervento di Marina Russo, che ne ha segnalato la pragmaticità e la volontà di puntare sui giovani.
Filippo Bellantone si è concentrato sulla variante di Cannitello.
Barbara Fontana si è soffermata sui temi della trasparenza e soprattutto delle pari opportunità per le donne.
Vincenza Guanta ha confrontato la Villa dei decenni passati con quella attuale: la città che appartiene alla memoria storica di tanti cittadini era nettamente migliore rispetto a quella che stanno vivendo le nuove generazioni.
Francesco Idone punta sulla partecipazione attiva dei cittadini, perché “il nemico della buona politica è l’indifferenza”.
Cristian Lofaro si è soffermato sul tema dei trasporti marittimi, che nella nostra realtà territoriale si connette al diritto allo studio per tanti studenti pendolari tra lo stretto: “La Valle ha firmato la candidatura dello stretto a patrimonio dell’umanità, ma cosa ha fatto per valorizzarlo?”.
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