SCILLA. Demolizione viadotto autostradale “Costa Viola”: la conta dei danni nella denuncia pubblica del consigliere MImmo Mollica

14 Giugno 2015
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Mimmo Mollicaterreni distrutti  a Scilla

SCILLA – Di fronte alla devastazione del territorio compiuta nei giorni scorsi con la demolizione di parte del vecchio viadotto autostradale “Costa Viola”, la politica scillese alza la voce con il consigliere di minoranza Domenico Mollica. La sua è una denuncia pubblica a tutto tondo, ma anche un appello che potrebbe rivelarsi utile in vista degli imminenti nuovi interventi di distruzione del vecchio viadotto “Favazzina”. Ancora una volta saranno utilizzate nelle microcariche esplosive, e ancora una volta si prevedono danni, disagi e pericoli. La situazione è raccapricciante, almeno per i tanti proprietari di appezzamenti agricoli che hanno visto distrutti i frutti del proprio lavoro sotto i colpi della dinamite. Le segnalazioni si susseguono e l’elenco delle rovine si allunga: vigneti, frutteti, case in costruzione, terreni vari, vecchi ruderi. Per non parlare delle contrade inaccessibili per le stradine invase da macerie e materiali. Uno sterminio, insomma. Si butta giù tutto, la vecchia A3 Sa-Rc e non solo. E sul territorio restano ferite immani, cui per adesso nessuno sta cercando di rimediare. Una vera bomba ad orologeria anche in termini di dissesto idrogeologico, pronta a esplodere al primo maltempo un po’ più violento. « L’abbattimento del ponte “Costa Viola” – sottolinea Mollica in conferenza stampa – ha causato una nuova devastazione sul territorio scillese. Prima con la costruzione e ora con la demolizione dell’autostrada, Scilla continua a pagare! Con la dinamite si è toccato il fondo! Mi chiedo perché a New York si demoliscano grattacieli nei centri abitati senza fare danni e qui, in piena campagna, si distrugge tutto?! E per fortuna – evidenzia l’ex candidato sindaco della lista “Uniti per cambiare” – che non c’è scappato il morto sulla Ss 18!». Mollica continua a domandarsi: «E’ il destino di Scilla o c’è qualche responsabilità da parte delle autorità comunali che danno i permessi? E’ necessario che in futuro non si rilascino autorizzazioni senza un preventivo approfondimento sulla dinamica dei lavori e senza il rilascio di una cauzione per i danni». Anziché ricevere i giusti indennizzi, Scilla continua a subire. Mollica non ci sta e torna a contestare l’operato dei passati sindaci «che non hanno rivendicato giustizia per il territorio». Fino a lanciare un appello al neo sindaco Pasqualino Ciccone, «affinché non si appiattisca al volere di queste società e guardi in faccia la realtà, realizzando almeno il 40% delle cose promesse». E molte cose, dalle strade al ripascimento della spiaggia, potrebbero essere reclamate proprio ad Anas e alle imprese impegnate a vario titolo sull’A3 Sa-Rc. Mimmo Mollica, poi, passa in rassegna le contrade ormai irraggiungibili, sottolinea la disperazione dei proprietari terrieri e denuncia un vero e proprio disastro ambientale: «Perché spendere tanti soldi per abbattere le vecchie corsie A3, invece di usarle per realizzare le opere (dalla strada per Solano al parco solare sud, ndr) che erano state previste?». f.m.

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SCILLA – Per Mimmo Mollica, la conferenza stampa di ieri non è stata solo un’occasione per segnalare un grave problema del territorio. L’ex aspirante sindaco della lista “Uniti per Cambiare”, infatti, ne ha approfittato per sottolineare l’importante ruolo di controllo che d’ora in avanti eserciterà sull’amministrazione e per ritornare sul risultato delle elezioni. «Anche se il mio ruolo sarà nella minoranza, mi impegnerò a rappresentare i cittadini che mi hanno dato fiducia. Lo faccio anche a nome della mia squadra, non vogliamo mollare e, anzi, contiamo di allargare il gruppo», ha detto Mollica. Un gruppo che, per quel che gli è consentito, vuol difendere gli interessi di quei cittadini che oggi si trovano in difficoltà, proprio come i proprietari dei terreni distrutti dalla dinamite: «Che cosa devono fare? Non tutti possono permettersi un avvocato! Perché le cose belle devono essere distrutte così?». Quindi si è di nuovo rivolto al sindaco Pasqualino Ciccone: «Gli suggerisco di essere rigido e di controllare il territorio, senza farsi incantare da false promesse che nulla hanno a che fare con la democrazia e il lecito». Proprio le opere compensative nell’ambito dei lavori autostradali erano al centro del programma di Mollica, il punto per il quale si sarebbe impegnato di più. «Ero sicuro di riuscirci, sapevo di cosa parlavo. La verità è che, con le recenti elezioni, ancora una volta, Scilla ha perso l’ultimo treno, quelle persone che potevano difendere il territorio. Gli altri, non so cosa andranno a fare. Ma un domani non ve la potrete prendere col sottoscritto», ha concluso Mollica. f.m.

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