CALABRIA. Lotta al cancro, promossa l’iniziativa “Il registro tumori in Calabria lo facciamo noi”: autocensimento regionale delle neoplasie

5 Luglio 2015
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questionario tumori

di CONSOLATA MAESANO

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, recita l’articolo 32 della Costituzione italiana.
Eppure di tale diritto non sembrano godere i cittadini calabresi, vittime di un’esponenziale incidenza di malattie tumorali: sono più di 80.300 i casi diagnosticati, fondamentalmente di tumore alla mammella e di tumore al colon-retto.
Le patologie colpiscono indistintamente tutte e cinque le province calabresi e molti studiosi sono concordi nell’additare l’inquinamento ambientale come causa fondamentale dei tumori.

Tristemente nota è la vicenda del comune cosentino di Paola, intossicato dalle navi dei veleni: la Cunsky, rinvenuta nella vicina Cetraro e la JollyRosso, arenata ad Amantea.
A causa dei fusti tossici di tali imbarcazioni a Paola il numero di giovani tra i 30 ed i 34 anni affetti da neoplasie è del 2,90%: l’equivalente del quadruplo della media nazionale, ferma allo 0.74%.

La situazione non migliora a Crotone, dove -dopo decenni e decenni di smaltimento abusivo dei rifiuti industriale- l’Organizzazione mondiale della sanità ha rilevato un eccesso di mortalità per tumori del 10% e lo stato ha inserito la zona nella lista dei Sin, ossia delle aree più contaminate e più necessitanti di bonifica.

Anche la cittadina di Villa San Giovanni- purtroppo- non è immune all’aumento delle neoplasie e sta registrando nel corso degli anni un incremento dei decessi.
L’oncologo villese Salvatore Oriente con i medici di base della città denunciò già nel 2013 una serie di allarmanti trend: un aumento dei tumori ematologici- del sangue- quali linfomi, leucemie e mielomi; un incremento dei tumori tiroidei del 20%; una crescita, in linea con l’andamento nazionale, dei tumori “big killer” (ossia i tumori più frequenti per incidenza e mortalità): quello del colon, del polmone, della prostata e della mammella e soprattutto un raddoppio della mortalità.
Nella città dello Stretto non ci sono impianti industriali, eppure la qualità dell’aria è pessima e registra un tasso di inquinamento altissimo, come evidenziato da diversi studi effettuati dall’Arpacal (L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) e dal Smaurn (sistema monitoraggio ambientale reti neuronali).
Le cause sembrerebbero essere il transito dei mezzi pesanti nel centro e l’attracco delle navi nel porto.

E proprio dalla città dello Stretto si è messa in moto un’importante iniziativa per la lotta ai tumori: il medico anestesista villese Vincenzo Caminiti ha lanciato su internet un autocensimento regionale delle neoplasie tumorali. L’idea di Caminiti è stata sposata e arricchita da Cono Cantelmi e Davide Sergi, anche loro come il primo ex candidati M5S alle ultime elezioni regionali e ancora seguaci di Beppe Grillo.
Compilare il censimento è semplicissimo: basta andare sulla pagina facebook “Il registro tumori in Calabria lo facciamo noi”. Qui è possibile scaricare il questionario e stamparlo, dopodiché l’utente dovrà compilare la scheda, compilando le diverse voci: età, sesso, città e frazione, patologia tumorale, eventuale decesso, anno della diagnosi, abitudini di vita, fattori di rischio ambientali o lavorativi. Una volta concluso questo step basterà semplicemente inviare la scheda o all’indirizzo email registrotumoricalabria@gmail.com o- tramite whatsapp- al numero 3914056591.
La proposta è stata subito accolta con entusiasmo: la pagina facebook ha già raggiunto i 1800 mi piace.

I registri dei tumori difatti sono delle strutture locali che hanno il compito di raccogliere i dati dei pazienti affetti da neoplasie. Si tratta di un processo fondamentale nella lotta ai tumori: permette di analizzare l’incidenza delle malattie, la prevalenza di alcune patologie, l’indice di sopravvivenza e di mortalità, gli aumenti o le diminuzioni rispetto agli anni precedenti, i confronti tra le varie aree del paese.
Queste statistiche permettono alla ricerca di approfondire lo studio delle cause e dei trattamenti più efficaci, nonché dei meccanismi di prevenzione.
Tali preziosi registri non coprono tutto il territorio nazionale: sono in totale 43, per una copertura del 47% della popolazione totale.
Il registro tumori in Calabria non è stato accreditato: per una terra martoriata dalle malattie ciò rappresenta un ulteriore morbo, ma i calabresi hanno dimostrato ancora una volta una forte dignità e volontà di riscatto di fronte all’indifferenza delle istituzioni.

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