VILLA SAN GIOVANNI – Villa San Giovanni ancora teatro di una protesta. La città dello Stretto si conferma meta preferita di lavoratori sull’orlo della disperazione. Il posto ideale per farsi notare dai piani alti della politica e delle istituzioni, in virtù del fatto che ogni momento di caos agli imbarchi fa notizia e a maggior ragione se ciò avviene durante l’esodo estivo.
Dopo i blocchi attuati nei giorni scorsi dagli lsu-lpu calabresi, nella tarda mattinata di ieri sono stati i vigili del fuoco precari della Calabria e della Sicilia a manifestare in nome della propria dignità e per salvare il proprio futuro occupazionale.
I cosiddetti “discontinui” hanno marciato verso gli imbarchi dei traghetti di Villa San Giovanni inscenando un blocco, per contestare sia lo status di licenziamento in cui si ritrovano «dopo anni di duro e sacrificante sfruttamento» sia «la morte della categoria dettata dal Ministero dell’Interno ma sopratutto dal Governo Renzi».
I pompieri hanno dunque puntato il dito contro l’esecutivo nazionale, reo di non aver provveduto alla loro stabilizzazione definitiva e di averli relegati a un ruolo di precari a vita. I vigili del fuoco hanno urlato la propria rabbia anche e soprattutto alla luce della situazione in cui puntualmente si ritrova l’utenza che si rivolge al 115. «Un cittadino ignaro della situazione – denuncia Giancarlo Silipo del coordinamento regionale Usb Vvf – non capisce il perchè noi vigili del fuoco non rispondiamo al centralino del 115, o peggio ancora si sente dire dietro ad una cornetta del proprio dispositivo telefonico una voce registrata “tutte le linee sono occupate, restate in attesa per non perdere la priorità acquisita, grazie…” ».
Parole che significano tagli, precariato, turni impossibili e quant’altro. «Tutto questo – contesta Silipo – non è soccorso, è solo un incubo che stanno attraversando tutti i lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ma sopratutto il cittadino. I lavoratori precari rivendicano una stabilizzazione che non arriva e che per la quale noi dell’Unione Sindacale di Base – promette Silipo – continueremo a lottare duramente senza fermarci qui, perchè ricordiamo ai burocrati che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare».
Silipo rincara poi la dose: «Non è una gara per decidere chi sia il più forte nei palazzi o il cravattino che ha più medaglie, ma solo un obbligo di risposte di soccorso da dare al cittadino per un soccorso tecnico urgente che funzioni al 100% e non a stento».
I pompieri rivendicano risposte serie, e giurano di non fermarsi fino a quando non le avranno ottenute: «Padri e madri di famiglia hanno scelto come professione – dichiarano i lavoratori iscritti all’organizzazione sindacale Usb – di svolgere il compito di vigili del fuoco. La stabilizzazione è un diritto dopo anni di servizio ma sopratutto un diritto specificato nella nostra costituzione, che sancisce che ogni essere umano deve avere la possibilità di lavorare e che il lavoro svolto gli venga riconosciuto. Per questi motivi noi pretenderemo fino all’ultimo una risposta consona e degna della problematica e di conseguenza una stabilizzazione urgente della categoria».
Francesca Meduri (Il Quotidiano del Sud 5 agosto 2015)
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