VILLA. Commemorazione giudice Scopelliti, la figlia Rosanna: “Si faccia giustizia per mio padre e le altre vittime di mafia”

10 Agosto 2015
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di CONSOLATA MAESANO

VILLA SAN GIOVANNI – Solenne cerimonia di commemorazione della memoria del giudice Antonino Scopelliti ieri mattina a Piale in Villa San Giovanni, nel luogo dove esattamente 24 anni il servitore dello stato fu brutalmente assassinato dalla mafia.

arrivo rosanna scopelliti con sindaco di villa e ministro orlando
Alla celebrazione erano presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine dei carabinieri, della polizia di stato, della guardia di finanza della guardia costiera, il ministro della giustizia Andrea Orlando, il sottosegretario al ministero della difesa Gioacchino Alfano, la deputata Dorina Bianchi, i ragazzi dell’associazione ”Ammazzateci tutti”, l’amministrazione di Villa San Giovanni, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

commemorazione 6

E, ovviamente, Rosanna Scopelliti, deputata, figlia del compianto magistrato, per il cui omocidio ha chiesto nuovamente giustizia: «Ogni anno – ha esordito Rosanna Scopelliti –  io sono qui con emozione, con commozione e accanto a me da qualche anno ho anche le più alte cariche istituzionali: ho i colleghi che lavorano con me in parlamento, da sempre ho i ragazzi del movimento ammazzateci tutti. Ma il problema è che ogni anno quando sono qui e quando pongo dei fiori sulla lapide di mio padre, purtroppo devo ricordarmi che a 24 anni dalla sua uccisione per lui non c’è stata giustizia. La mia non è una battaglia solo per la memoria di Antonino Scopelliti: sfortunatamente assieme a mio padre sono troppe le vittime di mafia dimenticate, che a molti anni dall’uccisione non hanno avuto verità e giustizia. Questa è una cosa gravissima per un paese che conta tante, troppe vittime di mafia. Non faccio questa sollecitazione da parlamentare, la faccio da figlia».

commemorazione scopelliti 4

Nel rivolgersi alla figlia del giudice, il sindaco Antonio Messina ha voluto sottolineare come il sacrificio di suo padre non sia stato vano: anzi, il tragico evento ha notevolmente contribuito ad incidere nelle coscienze- soprattutto dei più giovani- un forte senso di legalità e di rifiuto della mafia: «Questa tua amarezza, cara Rosanna, dev’essere accompagnata dalla consapevolezza che la testimonianza del magistrato ucciso per mano della mafia perché ne rappresentava una minaccia, porta sempre di più, anno dopo anno, un’aria nuova, non solo in questo fantastico scenario dello stretto che ricorda il sacrificio del tuo grande papà, ma in tutta la Calabria, per espandersi in tutta Italia grazie ad Aldo Pecora ed ai ragazzi di ammazzateci tutti e grazie al percorso di sensibilizzazione che state realizzando.
Un’aria nuova che porta sempre più forte voglia di legalità, di giustizia, di lotta alla sopraffazione con uno sforzo continuo di tutte le forze dell’ordine che, anche in ricordo del magistrato Scopelliti, continuano questa lotta, a volta impari per estirpare il puzzo del malaffare dell’illegalità».

commemorazione scopelliti 5
Anche il ministro della giustizia Orlando ha ribadito la necessità di far luce sul delitto del giudice Scopelliti: «Consegnare a sua figlia Rosanna, alla sua terra, a tutti i cittadini calabresi, al paese intero la verità su quell’omicidio è indispensabile per distribuire fiducia nello stato e nelle sue leggi. La ricerca dei colpevoli, degli assassini e dei mandanti, quindi, non deve fermarsi».
Su tale urgenza concorda anche la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, che -tramite un messaggio letto durante la commissione- ha ammonito: «La morte di Scopelliti resta un tragico ed oscuro capitolo, tutto ancora da chiarire nella guerra che le mafie ingaggiarono nella guerra contro lo stato per condizionare il maxi processo in Cassazione a cosa nostra. Un delitto impunito, di cui non si conoscono mandanti ed esecutori, ma sul quale non dobbiamo stancarci di fare piena luce e raccontare la verità, come con passione sta facendo la fondazione che porta il suo nome, che si rivolge in primo luogo alle giovani generazioni, con un intenso lavoro di promozione della cultura della legalità».

Per quanto riguarda invece il tema della lotta alla mafia, il ministro Orlando ha ribadito la necessità di un forte intervento mirato a debellare l’infiltrazione mafiosa in prospettiva extraterritoriale, estera, attraverso l’istituzione di strumenti internazionali, come la procura europea. «Siamo impegnati a stringere una sempre più efficace collaborazione tra gli stati nazionali e le rispettive forze di polizia, perché mafia e ndrangheta si combattono davvero solo se si riesce a seguirle ovunque portino gli ingenti profitti delle attività criminalità criminali. Da questo punto di vista, credo sia troppo sottovalutato a la discussione che si è sviluppata a livello europeo sulla costruzione della procura europea, perché non è solo nella dimensione nazionale che noi possiamo vincere questa lotta. Soltanto se anche gli altri paesi del nostro continente assumono la piena consapevolezza del rischio che la criminalità organizzata porta all’economia di tutta l’union e potremmo avere una risposta all’altezza dell’evoluzione che le organizzazioni mafiose hanno avuto in questi anni. Sono convinto che il nuovo ddl sul processo penale dovrà contenere misure che andranno a rafforzare gli strumenti patrimoniale nella lotta alla mafia, ossia le confische e rivedere il funzionamento, renderlo più efficiente e restringente l’attività e il funzionamento dell’agenzia per i beni confiscati».

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