Ormai non c’è spazio per essere riempito da dubbi di alcuna natura tantomeno per temporeggiare, la situazione inerente la potabilità o non potabilità dell’acqua sembra essersi cronicizzata e in maniera irreversibile. Il mese scorso, successivamente a precipitazioni atmosferiche la problematicità, riguardante i versanti collinari si è ripresentata con le solite conseguenze, frane, ma ciò che è ancor peggio acqua torbida corrente dai lavandini casalinghi. Nell’arco di un anno, febbraio 2014 e marzo 2015, due volte, sotto suggerimento della Sorical all’amministrazione precedente, è stato emanato dalla stessa, in modalità cautelare, un avviso di non potabilità dell’acqua. Stessa cosa accade il 24 luglio del mese scorso, i commissari pubblicano il dispositivo sempre secondo la stessa modalità cautelare, che avvisa della non potabilità delle acque di Bagnara. Ciò sta a confermare che non è una casualità, ma un dato di fatto l’inquinamento cronico supposto da me in aprile e non solo, ma confermatomi da un chimico un biologo e un geologo ha come causa la dismissione dei viadotti, che sovrastano Bagnara, in particolare Gaziano, la cui esplosione in marzo e le successive precipitazioni, portarono al crollo di un costone, che ha danneggiato irreversibilmente la falda freatica. Si tenga presente che Gaziano è la maggiore fonte di approvvigionamento di acqua per Bagnara. Il materiale di smerino è tutto depositato sui valloni sottostanti, la sua infiltrazione nel terreno provoca la torbidità e in certi casi fangosità, come riferito da un cittadino, dell’acqua. Ogni volta che piove Sorical è costretta a sospendere l’erogazione per evitare che le acque da essa fornite si mescolino con quelle inquinate dal materiale di risulta. Eppure Anas era consapevole della criticità dei versanti, ciò si evince dalla relazione tecnica contenuta nella variante di progetto per mezzo della quale si è deciso di procedere non tenendo conto del danno ambientale che avrebbe procurato. E si è deciso di procedere per mezzo di esplosivi, nonostante il ministero dell’ambiente avesse avvisato anche da parte sua, dopo che Anas aveva presentato solo varianti di progetto. Nella premessa del progetto riguardante il macrolotto 5, viadotto Gaziano, di Anas c’è scritto: “Per la particolare orografia dei luoghi interessati dai lavori del 5º macrolotto, caratterizzata da versanti molto acclivi e da esigui spazi a disposizione in prossimità degli imbocchi delle gallerie, la fase di cantierizzazione, rispetto ai contenuti PE oggetto di SIA, ha alterato più del previsto lo stato originario dei luoghi. I motivi continua Anas sono i seguenti: per l’esecuzione di piste di servizio per l’accesso dei mezzi d’opera alle aree di imposta delle pile e delle spalle dei viadotti di attraversamento dei valloni; per le estese riprofilature dei versanti con scavi di notevole altezza sostenuti mediante chiodature e rivestimenti in‘cemento spruzzato’ o ‘georeti antierosive’; per la realizzazione di opere di raccolta e convogliamento, a carattere provvisionale, delle acque defluenti sul fondo dei valloni’. Fatto sta che a quanto riferiscono gli esperti la falda è come scomparsa. Stamattina Sorical mi ha confermato, che Bagnara ha bisogno di altre fonti di approvvigionamento oltre al fatto che ogni volta che piove deve ripulire tutto e predisporre un meccanismo che eviti l’intorbidirsi dell’acqua e un lavoro che non le compete. Mi chiedo perché la popolazione bagnarese debba subire continuamente questo danno? Perché Anas non ha ancora provveduto a ripristinare i luoghi, seppure danneggiati in maniera irreversibile. Ciò mette in pericolo la vita della gente, come dissi tempo fa, le frane possono causare incidenti l’acqua torbida malattie. Chiederei un immediato intervento oltre che del comune, con cui ho dialogato stamattina attraverso il Viceprefetto Antonio Contarino, che mi ha rassicurato, anche della Provincia e della Regione. Chiedo al capogruppo PD alla regione e mio segretario provinciale Sebastiano Romeo e al Presidente Oliverio un loro interessamento per fare rientrare Bagnara tra i comuni che subiscono il dissesto idrogeologico. Buttando giù i viadotti si sta perpetrando un crimine nei confronti della natura. Mi auguro che chi ha dato avvio a questo scempio ponga un fine e ripristini per quello che è possibile una natura deturpata della sua bellezza e salubrità.
Maria Pia Fotia (PD)
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