BAGNARA CALABRA – Zone protette speciali off limits, cacciatori della Costa Viola sul piede di guerra. All’insegna delle proteste l’apertura della stagione venatoria 2015, tra tasse che lievitano e divieti alla pratica dell’attività.
A raccontare cosa sta succedendo è il presidente dell’Arci Caccia di Reggio Calabria, professore Giuseppe Spoleti: «I danni causati ai cacciatori da alcune associazioni venatorie e ambientaliste – esordisce a muso duro – non sono rimediabili. Infatti mentre Atc (Ambito territoriale di caccia, ndc) sono impegnati ad aumentare le tasse ai cacciatori, la Regione Calabria emana il calendario venatorio specificando che nei giorni di preapertura nelle zone Zps è vietata la caccia».
L’Arci Caccia, però, sostiene che è ingiusto che i cacciatori della Costa Viola non possano andare a caccia sul proprio territorio. La riunione svoltasi a Bagnara nell’aula consiliare aveva dato una precisa direttiva a chi gestisce la caccia in provincia di Reggio Calabria e cioè agli Atc, invitati a «fare le osservazioni e studi necessari affinché la Regione Calabria potesse chiarire definitivamente questa grave inadempienza causata dalle zone Zps».
Nulla di tutto ciò è avvenuto. E i cacciatori insorgono: «L’Atc anzi si è concentrato – lamenta Spoleti – ad aumentare la tassa degli ambiti a 20 euro per sprecarli per altri interventi meno utili per i cacciatori della Costa Viola. Vista l’inefficienza di chi gestisce la caccia oggi in provincia, l’Arci Caccia chiede ai consiglieri regionali presenti nella provincia di Reggio Calabria di predisporre delle osservazioni all’Assessorato Regionale all’Agricoltura per chiarire in maniera esplicita se l’area della Costa Viola ha le caratteristiche richieste dalla sona Zps e cioè la presenza di valichi montani rilevanti per le migrazioni. Ove così non fosse – incalza quindi Spoleti – invitare l’Assessorato Regionale o la Giunta Regionale, ad emanare apposita circolare di integrazione a chiarimento che i cacciatori residenti nell’area della Costa Viola possono andare a caccia nei giorni del 6 e 13 settembre e comunque fino al 1 ottobre come tutti i cacciatori della regione Calabria».
Per concludere, l’Arci Caccia precisa e propone ai cacciatori «a non delegare le decisioni agli Atc e ad alcune associazioni venatorie che hanno sostenuto solo l’aumento delle tasse in un periodo di crisi economica eccezionale».
Il presidente dell’Arci Caccia Giuseppe Spoleti invita pertanto i responsabili degli Atc «ad abbassare la tassa di iscrizione ai giovani e agli anziani per poter fare rivivere la caccia sociale a tutti». f.m.
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