CAMPO CALABRO. Piano Strutturale Comunale, tutto da rifare: stop della Regione per non conformità alla legge. E Passione Civile richiede una seduta consiliare ad hoc

4 Settembre 2015
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comune di campo calabro
CAMPO CALABRO – Piano Strutturale, tutto fa rifare o quasi per il Comune di Campo Calabro. A tre anni dall’adozione in Consiglio comunale dell’importantissimo strumento urbanistico, la Regione ne visiona i contenuti e giunge alla conclusione che c’è molto da rivedere. Secondo i preposti uffici della massima istituzione calabrese, il Piano non rispetta alcune norme fondamentali in materia urbanistica e dunque necessita di alcune modifiche. A dare notizia dello stop della Regione al Psc è il gruppo consiliare di minoranza “Passione Civile”, che non ha perso tempo e ha immediatamente richiesto la convocazione di un consiglio comunale ad hoc sul tema. «Considerato che a seguito di accesso agli atti riguardanti il procedimento “Piano Strutturale Comunale” i sottoscritti – recita la lettera dei consiglieri Sandro Repaci e Francesco Santoro al presidente del Consiglio Antonio Calarco e al sindaco Mimmo Idone – sono venuti a conoscenza della nota Regione Calabria- Dipartimento Ambiente e Territorio N.0250287del 19.08.2015 avente per oggetto “Verifica conformità e coerenza del Piano Strutturale Comunale e Regolamento Edilizio ed Urbanistico (…)”. Che , stando al contenuto della nota, i competenti uffici regionali – prosegue la lettera – ritengono che il PSC adottato non sia “… conforme e coerente con la legge urbanistica regionale e il quadro territoriale regionale paesaggistico … “, e che pertanto il Comune entro trenta giorni dal 20.08.2015 dovrà “… ristabilire gli elementi necessari mediante il recepimento delle osservazioni (…)“ contenute nella nota di cui sopra provvedendo ad una nuova adozione del piano da parte del Consiglio Comunale al fine del rilascio del parere definitivo da parte della Regione. Che tale procedimento comporterà inevitabilmente, fra l’altro, una riconsiderazione della destinazione di parte delle aree già considerate edificabili nel piano, una sua nuova pubblicazione e l’avvio di nuove procedure per le osservazioni da parte dei soggetti interessati, vanificando nei fatti tutta la procedura sin qui esperita dal 2012. Si richiede – proseguono ancora Repaci e Santoro – che venga avviata con la massima sollecitudine una discussione in Consiglio Comunale affinchè lo stesso possa valutare compiutamente le ricadute delle prescrizioni dei competenti uffici regionali sull’economia del paese, sulle legittime aspettative dei cittadini e complessivamente sul governo del territorio comunale. A tal fine i sottoscritti chiedono pertanto , ai sensi dell’art.10, comma 5 dello Statuto comunale , che venga provveduto – termina la lettera – alla convocazione del Consiglio Comunale inserendo all’O.d.g. il seguente argomento : “Piano Strutturale Comunale – nota Regione Calabria – Dipartimento Ambiente e Territorio N.0250287del 19.08.2015 avente per oggetto << Verifica conformità e coerenza del Piano Strutturale Comunale e Regolamento Edilizio ed Urbanistico con il QTRP (…) “ >> . Cordiali saluti».
Di seguito, invece, la scheda informativa sul Piano Strutturale Comunale fornita dallo stesso gruppo Passione Civile: Il Piano Strutturale Comunale è stato adottato dal Consiglio Comunale di Campo Calabro dalla precedente amministrazione comunale sempre presieduta dal Sindaco Domenico Idone, nell’ultima seduta di CC utile prima delle elezioni amministrative del 2012, con delibera n.7 del 12.04.2012. Successivamente, le ulteriori fasi procedurali hanno consentito ai cittadini ed agli altri soggetti interessati di produrre osservazioni sullo stesso, così come previsto dalla legge. Le osservazioni sono state esaminate dal nuovo consiglio comunale nella seduta del CC del 29.04.2013, il quale ne ha recepito una parte con deliberazione n.12.
Stando ai contenuti della lettera della regione, per come riferiti nella richiesta della minoranza, le lancette della procedura vengono riportate indietro di tre anni, e si ricomincia daccapo. Rimangono vigenti comunque le norme di salvaguardia che sono scattate al momento dell’adozione nel 2012 e che rimangono in vigore per i cinque anni successivi , al termine dei quali (aprile 2017) decadono assieme al piano, nel caso in cui quest’ultimo non venga definitivamente approvato.
Per la conclusione delle procedure relative dunque rimangono circa 20 mesi utili, durante i quali sarà necessario adeguare il piano a quanto prescritto dalla Regione, riadottandolo in Consiglio Comunale, attendere le nuove osservazioni dei cittadini sugli elaborati, e valutarne in Consiglio Comunale l’accoglimento. Successivamente, sarà necessario ottenere sui nuovi elaborati il giudizio positivo di Valutazione di Sostenibilità Ambientale dal Dipartimento Regionale “Politiche dell’Ambiente”, e il via libera dal Dipartimento Ambiente e Territorio in relazione alla conformità e coerenza con gli strumenti urbanistici paesaggistici regionali. Parimenti infine, l’Amministrazione Provinciale, dovrà verificare la compatibilità del piano adottato con lo strumento urbanistico provinciale vigente.

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