SCILLA – Il sindaco Pasqualino Ciccone lancia la sfida al commissario ad acta della Sanità regionale Massimo Scura, e invita i colleghi a fare squadra per salvaguardare il diritto alla salute. Oggetto del contendere non può che essere l’ormai ex ospedale “Scillesi d’America”, che il piano di rientro dal debito sanitario vorrebbe trasformare in Casa della Salute dopo la già avvenuta conversione in Capt (Centro assistenza primaria territoriale). Le sorti del nosocomio costruito negli anni sessanta con i sacrifici degli emigrati scillesi, dunque, sarebbero segnate: un centro sanitario sicuramente utile, ma ben lontano da quello agognato da un bacino di utenza pari a circa 60 mila persone. Del resto, già dal 2012 lo “Scillesi” è stato spogliato delle sue funzioni ospedaliere per diventare presidio ambulatoriale con un pronto soccorso ridotto ai minimi termini, qualche servizio nuovo di zecca (allergologia, andrologia, procreazione assistita), e la riconferma di importanti unità operative quali riabilitazione cardiologica e respiratoria e oncologia. Di recente, però, la scure dei tagli si è abbattuta anche su questi due ultimi servizi, in barba alle rassicurazioni dell’ex governatore (ed ex commissario della sanità calabrese) Giuseppe Scopelliti sul potenziamento della struttura. Si prospetta infatti il trasferimento di entrambi i reparti a Melito Porto Salvo, tant’è vero che a Scilla, già da qualche giorno, è stato attuato il blocco dei ricoveri presso l’unità di cardiologia. Un altro pezzo che si è staccato dal puzzle vacillante, l’ennesimo “scippo” senza tener conto di anni di proteste, di manifestazioni in piazza, di raccolte firme. Davanti a tutto ciò, ora, il primo cittadino scillese vuol mettere la parola “basta”. E lo ha detto senza mezzi termini l’altro ieri, in occasione dell’incontro col commissario Scura: «Durante la riunione dei sindaci della provincia di Reggio – dichiara Ciccone – ho sfidato apertamente il commissario regionale alla Sanità. A Scura ho detto che è suo dovere ascoltare le nostre ragioni e che deve farla finita con le riunioni inutili. Noi vogliamo risposte concrete e immediate per garantire ai cittadini il loro sacrosanto diritto alla salute. È nostro compito – prosegue il sindaco di Scilla – tutelare il territorio e, in particolare, a me tocca difendere l’ospedale di Scilla, e farò di tutto per raggiungere l’obiettivo. Da soli, però, non si va da nessuna parte. Per questo ho esortato tutti gli altri sindaci a fare fronte comune per vincere questa battaglia fondamentale. Non è più tempo per rivendicare piccoli interventi, per chiedere l’arrivo di un medico o l’attivazione di un semplice ambulatorio. I sindaci del Reggino e dell’intera Calabria – conclude Ciccone – devono volare alto, solo così potremo avere una sanità degna di questo nome». fra.me. (Il Quotidiano del Sud)
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