di GIUSEPPE BRIGANTI
REGGIO CALABRIA – “Non esiste lo sport per disabili. Esiste lo sport”. E’ questo il messaggio che ha inteso lanciare la IX Giornata Paralimpica, tenutasi sul Lungomare Falcomatà sabato 3 ottobre. L’evento è stato organizzato dal Comitato Italiano Paralimpico e dalla Fondazione Italiana Paralimpica. Hanno collaborato il Comune e la Provincia di Reggio Calabria.
Un’occasione per avvicinare il mondo dello sport tradizionale a quello dello sport paralimpico, per far comprendere alle gente comune che le discipline praticate dai disabili si differenziano dalle altre solo nelle regole, e non nella sostanza e nel significato più profondo. La consapevolezza è che un terreno comune già esiste e va solo utilizzato. Un terreno che le attività della Giornata hanno contribuito a illustrare. Intorno all’Arena dello Stretto sono stati installati dei piccoli campi nei quali sono stati praticati gli sport paralimpici: il sit-volley, una variante della pallavolo, che si gioca da seduti; il basket in carrozzina; il torball, una disciplina che si ispira al calcio e che viene praticata dai ciechi e dagli ipovedenti; il tiro con l’arco; il tennistavolo e altro ancora.
Incoraggiata la partecipazione dei cittadini, che hanno vissuto un momento di condivisione e di divertimento. La prospettiva è quella dello “sport inclusivo”, nella quale i normodotati e i disabili fanno sport assieme. Spiega Giuseppe Laface, componente del coordinamento tecnico: “In alcuni sport è prevista la presenza del normodotato. Basta una mascherina, e puoi giocare a torball o puoi correre. Una nostra atleta, Anna Barbaro, corre con la guida. Oggi abbiamo fatto correre i ragazzi con la guida, in modo che possano comprendere”.
Trasmettere il messaggio per il quale lo sport appartiene nella stessa misura ai normodotati e ai disabili vuol dire abbattere una barriera, che è sia mentale che strutturale. “Le strutture sono fondamentali per la disabilità. Devi avere le strutture specifiche. Per esempio a Reggio, in nessuna piscina c’è il segnalino che aiuta i ragazzi a entrare in acqua. A bloccare l’accesso alle palestre ci spesso quattro o cinque scalini”.
E’ evidente il ruolo che le istituzioni devono giocare nell’eliminazione delle barriere delle architettoniche. Un ruolo al quale le amministrazioni comunale e provinciale, almeno stando alle dichiarazioni, non intendono sottrarsi. “Le istituzioni hanno promesso la ristrutturazione del Campo Coni e l’apertura di nuove palestre agibili” rivela Laface. “Provincia e Comune sono stati molto contenti per la partecipazione di Reggio Calabria a questo evento. Sicuramente, però, possono fare di più”.
La vera certezza di questa Giornata è stata la risposta della cittadinanza, che Giuseppe Laface giudica molto positiva. “Hanno partecipato in tanti, i bambini si sono divertiti, anche i semplici passanti della Via Marina si sono fermati e hanno dato un’occhiata. Abbiamo coinvolto gli studenti delle scuole, che sono accorsi in massa”.
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