BAGNARA CALABRA – Dopo gli agricoltori sono le realtà politico-partitiche locali, evidentemente facendosi portavoce dei diretti interessati, a chiedere il mantenimento della strada interpoderale d’ingresso ai terreni di “Caccipuio”.
Gregorio Frosina e Claudia Giofrè, rispettivamente Partito Democratico e Movimento Energia Pulita Sinistra per Bagnara, si rivolgono ai vertici dell’istituzione regionale spiegando loro l’importanza dell’arteria costruita di recente per il trasporto del materiale di demolizione del viadotto autostradale Canalello.
L’arteria altro non è che il prolungamento di una già esistente stradina interpoderale, realizzato dall’Anas al fine di raggiungere i piloni demoliti della dismessa autostrada. Un vero e proprio regalo piovuto dal cielo per gli agricoltori bagnaresi, «che per decenni hanno atteso, inutilmente, che fosse costruita una strada di accesso ai vigneti ubicati in località “Caccipuio”».
Una strada fondamentale, dunque. E Frosina e Giofrè lo sottolineano bene nella lettera indirizzata ai presidenti di Giunta e Consiglio, all’assessore ai Lavori Pubblici e ai capigruppo del Pd e de “La Sinistra” , elencando i vantaggi derivanti dall’utilizzo del percorso: «Agevola il raggiungimento di tali territori al fine di mantenere i muri a secco che costituiscono i caratteristici terrazzamenti e che sono di vitale importanza per l’assesto idrogeologico della zona; permette ai vignaioli di utilizzare la strada per raggiungere i propri appezzamenti senza percorrere sentieri impervi e numerosi gradini (quasi proibitivo per gli anziani); consente la produzione di uve pregiate e dei rispettivi vini evitando conseguenze negative sull’economia locale; favorisce il turismo grazie al panorama che si può godere percorrendola».
Perché, quindi, cancellare uno dei pochi interventi post ammodernamento autostradale che non ha prodotto danni al territorio ma che, anzi, ha portato tanti benefici?
Pd ed Energia Pulita lanciano l’allarme: «Secondo informazioni assunte, una volta smaltiti (?) i detriti la strada sarà distrutta! Le conseguenze di tale malaugurata ipotesi sarebbero devastanti, poiché: causerebbero il definitivo abbandono dei terrazzamenti da parte dei pochi vignaioli che hanno ancora eroicamente resistito; accentuerebbero il disastro ambientale del territorio; dissuaderebbero i proprietari dei terreni attualmente incolti a riprendere la produzione delle uve da decenni interrotta».
E infine invitano il governatore Oliverio e squadra «a voler, ognuno per il ruolo che gli compete, intervenire al più presto (i tempi sono strettissimi) attraverso l’indizione di un incontro con i responsabili Anas al fine di risolvere il problema». fra.me.
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