di FILIPPO FRANCESCO IDONE
REGGIO – Nell’aula magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria è andata in scena l’ottava edizione della “Giornata Europea del Dialogo Interculturale”. Una manifestazione promossa in oltre 400 città europee da Intercultura Onlus e dalle altre Associazioni consorelle riunite nell’Efil (European Federation for Intercultural Learning).
L’evento è stato aperto dal Magnifico Rettore della facoltà Salvatore Berlingò, che ha esordito con una citazione in latino di Ariosto: “Parva sed apta mihi” (Piccola, ma adatta a me), rimarcando le peculiarità dell’Università, sì piccola, ma capace di inglobare in sé tanta varietà linguistica e culturale. Il Magnifico Rettore ha poi continuato promuovendo il dialogo interculturale e auspicando in chiusura, in questo periodo particolarmente difficile, un recupero da parte di tutta l’Europa dell’identità mediterranea.
Il punto centrale dell’evento è stato guidato dalla conduttrice e referente Unicef Alessandra Tavella, la quale tramite la proiezione di alcune immagini e l’ausilio di un giochino, che ha coinvolto i ragazzi in sala, ha cercato di rompere i pregiudizi che un po’ tutti abbiamo verso l’altro, verso il diverso, verso lo straniero. A contribuire a tutto questo ci hanno pensato anche i ragazzi del programma interculturale, i quali hanno reso partecipi delle loro esperienze i presenti. Ragazzi provenienti da Honduras, Bulgaria, Messico, Filippine, Islanda, Bolivia, Nuova Zelanda, Thailandia e Usa.
Al termine della manifestazione, la volontaria Chiara D’Alessio ha dichiarato: “Noi aspettiamo sempre questi momenti per far conoscere Intercultura. I ragazzi sia che stanno qui che all’estero hanno dato una visione interculturale. E’ bellissimo vederli immersi in questo mondo”.
Francesca Costantino, presidente del centro Intercultura di Reggio Calabria, ha sottolineato: “Intercultura è in vita da 65 anni. L’obiettivo è di cercare uno scambio-dialogo con gli scambi individuali e di classe. Si occupa dell’inserimento dei ragazzi all’interno delle famiglie evitando gli stereotipi e i pregiudizi che si hanno in quei paesi che ancora non conosciamo. Abbiamo una rete di 60 paesi per creare un filo conduttore che ci porti verso la pace soprattutto in questo periodo. I volontari sono formati da seminari di formazione e convegni, dato che l’associazione è affiancata da una fondazione”.
Il dialogo promosso da Intercultura serve, insomma, ad abbattere barriere costituite da stereotipi e pregiudizi.
Paolo Minuto, docente dei corsi per stranieri, ha voluto raccontare la sua impressione sull’evento: “E’ una giornata utile per l’incontro di studenti di diversa provenienza, ma in particolare Intercultura è un’esperienza dove noi abbiamo portato alla conoscenza anche gli studenti italiani. Somiglia all’Erasmus, solo che è prodotto da studenti liceali in preparazione alla vita universitaria necessaria e utile a questa età prematura. Abbiamo favorito questa esperienza pratica proprio con questi obiettivi”.
Nuova edizione per il prossimo anno?: “Questo è l’inizio – ha risposto Minuto – di una lunga collaborazione. E’ inutile salire sul treno in corsa, ma importare i nostri vagoni e magari con una nostra matrice per aiutare questo treno ad essere più ricco e più veloce”.
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