Mario Nasone: “Vi presento la Calabria che vogliamo”
“Un laboratorio sociale che ha più anime. Che si basa sul dialogo continuo, frutto di un’idea condivisa di speranza e della convinzione che solo uscendo dalla logica del ‘ciascuno per sé’ potremo realmente costruire qualcosa”. Così Mario Nasone racconta “La Calabria che vogliamo”, laboratorio sociale nato su iniziativa di diversi esponenti della società civile calabrese che, nel mese di giugno, inviarono una lettera aperta al Presidente Mario Oliverio chiedendo discontinuita’, responsabilità’ ed innovazione per fare ripartire la Calabria. Da lì l’incontro a Catanzaro, la proposta – da parte dello stesso Oliverio – di continuare il dialogo avviato e l’idea di costituire questo nuovo soggetto sociale.
Libertà è partecipazione. I Care. Io non delego la mia vita. Così Mario Nasone – citando Gaber, don Milani e don Italo Calabrò – riassume lo spirito che anima i componenti del Laboratorio. “Abbiamo accolto con favore l’invito che Oliverio ci ha rivolto. Ma non è stato questo a convincerci. Crediamo fortemente che partecipare sia fondamentale per uscire, una volta per tutte, da quel disfattismo sterile che porta molti di noi a gettare la spugna o a disinteressarsi del tutto. Io lo dico sempre: la società civile calabrese non è estranea a quel degrado che la vede “vittima” perché per troppo tempo è stata collusa o zitta. Anche gli onesti sono stati spesso in silenzio, come sudditi che si aspettano sempre qualcosa dall’alto”.
Alla base c’è una visione d’insieme. L’intreccio tra le diverse realtà. La voglia di farle dialogare per cercare soluzioni che si possano riflettere su tutti. L’idea di una società non più divisa in compartimenti stagni,in cui ciascuno pensa solo alla propria sopravvivenza: “Ci interessa il bene comune, quello che nasce dal dialogo continuo dei vari settori della vita pubblica e dalla comprensione che decisioni che sembrano appartenere ad un solo ambito in realtà ricadono sulla collettività intera e soprattutto sulle fasce deboli. Per questo abbiamo deciso di unire le nostre esperienze e competenze per metterle al servizio della Calabria. Un laboratorio civico sociale che mette insieme diverse professionalità. Per cui non parliamo di welfare solo con il Terzo Settore, lo facciamo con gli economisti, con gli architetti, consapevoli che solo così si potranno fare realmente dei passi in avanti. Ci ispiriamo alle parole del Papa che, nell’Enciclica Laudato sì, dice che bisogna promuovere un’ecologia globale, che la crisi economica e la crisi sociale vanno lette insieme”.
La Calabria che vogliamo non è un soggetto politico. Nasone lo sottolinea più volte, spiegando come a spingerli sia l’amore autentico per la Calabria. Nessuna ambizione o programma di tipo elettorale o vicinanze particolari ai partiti: “Non siamo un partito politico, ma neanche un luogo ideale per pensatori. Vogliamo essere concreti, dire la nostra. Lo faremo attraverso la presentazione di documenti, in cui – a seguito di un’attenta analisi dei diversi fenomeni sociali – offriremo al Presidente della Giunta regionale quelle che per noi sono delle soluzioni possibili. Il primo sarà “Il welfare che vogliamo”, perché crediamo fortemente che sia la priorità. Spesso gli assessori alle politiche sociali sono, come noi, persone che chiedono ma che spesso hanno le mani legate. Per questo – continuando comunque un dialogo serrato con l’assessore Roccisano, che si sta dimostrando presente e disponibile – noi vogliamo parlare con chi ha in mano le redini. Siamo aperti al confronto, anzi: per noi è l’elemento fondamentale. Offriamo nuove prospettive, guardiamo il mondo da una visione che ne comprende altre mille. Vogliamo crescere, convinti che solo unendo le forze si possa costruire un nuovo futuro per la Calabria”.
Le prossime iniziative – giovedì 22 ottobre, ore 18 (sede Centro Comunitario Agape) si terrà l’incontro dal titolo “Quale welfare per la Calabria”. In tale occasione sarà illustrato il documento che il Laboratorio presenterà all’incontro con la presidenza della giunta regionale dopo le integrazioni che i partecipanti vorranno fare. All’incontro – aperto a tutti – relazioneranno Don Nino Iachino e Luciano Squillaci. Il secondo appuntamento, invece, ha come tema: “L’osservatorio sugli appalti: uno strumento per il contenimento della spesa pubblica”. L’incontro si terrà lunedì 26 ottobre, presso l’Aula Magna della facoltà di Architettura dell’Università mediterranea di Reggio Calabria.
Eventuali richieste di adesioni al Laboratorio, informazioni e altro potranno essere richiesti all’indirizzo www.lacalabriachevogliamo@gmail.com
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