REGGIO E PROVINCIA. Focus ndrangheta, contrasto senza tregua al caporalato e lavoro nero. Dalla Prefettura: «Riacquistare alla legalità e alla dignità le condizioni di lavoro dei migranti»

13 Novembre 2015
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Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino

Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino

Il Prefetto, Claudio Sammartino, ieri alle ore 11.00 ha incontrato presso il Palazzo del Governo i giornalisti unitamente al Questore di Reggio Calabria, ai Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale, per riaffermare l’attenzione dello Stato in tutti i settori della vita sociale, economica e produttiva a difesa della economia sana, della libera concorrenza e della dignità dei lavoratori, anche stranieri.
E’ stata comunicata la forte attività di prevenzione e controllo avviata nella giornata dell’11 novembre, per fronteggiare il fenomeno del c.d. caporalato in ambito provinciale, iniziativa partita proprio dalla Piana di Gioia Tauro, dove ancora vivo è il ricordo della rivolta degli immigrati del 2010 e in cui si registrano concentrazioni di immigrati che vengono impiegati nella raccolta di agrumi, nelle coltivazioni e in altri settori.
Il Prefetto ha illustrato le risultanze dell’operazione interforze, che si inserisce nell’ambito della Direttiva del Ministro dell’Interno del 23 aprile 2014 denominata “Focus ‘ndrangheta – Piano d’azione nazionale e transnazionale”, nella quale sono stati impegnati oltre 50 uomini della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale e dell’Ispettorato del Lavoro.
E’ stato evidenziato che si tratta della prima operazione alla quale seguiranno altre azioni di prevenzione e controllo che andranno ad incidere in altri contesti territoriali della provincia, a tutela della dignità del lavoro e a garanzia della legalità. Il Prefetto ha quindi rivolto un invito agli operatori economici e della produzione affinché “ciascuno faccia la sua parte”, sottolineando come l’attività di prevenzione nel settore sia stata avviata mentre è in corso la raccolta delle olive e dei kiwi e con anticipo rispetto all’inizio della raccolta agrumicola per rimarcare il significato deterrente e dissuasivo dell’intervento.
Nell’operazione sono stati identificati i conducenti di quattro veicoli con a bordo cittadini extracomunitari diretti in località della Piana di Gioia Tauro e del vibonese ed effettuato un accesso in situ presso cinque aziende, di cui tre operanti nel settore agrumicolo e due nel settore della lavorazione dei materiali inerti.
In particolare, sono state controllate 48 persone, di cui 34 stranieri e 14 italiani, ed elevate 10 sanzioni amministrative per un totale di € 11.000 ai titolari di quattro azienda.
Le iniziative di controllo avviate, al fine di porre in essere concreti interventi preventivi e di chiara deterrenza per coloro che sfruttano la manodopera, anche straniera, mirano ad incidere sul territorio per il riacquisto alla legalità dei settori economici e produttivi, in un contesto caratterizzato da endemici fenomeni di illegalità, auspicando la collaborazione di tutto il tessuto sociale, economico e produttivo, oltre che degli operatori.

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