di FRANCESCO FILIPPO IDONE
REGGIO CALABRIA – L’europarlamentare grillina Laura Ferrara a tutto tondo sull’ennesimo record in negativo toccato da Reggio Calabria e dal Sud, dopo che la città dei Bronzi è rimbalzata nuovamente agli onori della cronaca perché la più tassata d’Italia. Un nuovo ingresso nel “libro nero”, ossia un libro di cui c’è poco da vantarsi. Reggio Calabria è abituata a prendere premi al contrario, da città a stampo mafioso, città disorganizzata, città con notevoli problemi, e da qualche giorno anche città più tassata d’Italia. Secondo i dati della CGIA di Mestre, nella città capoluogo della provincia reggina si registrano le tasse più alte del Sud Italia e dell’intero Stivale. Le città che pagano meno tasse si trovano nella zona Nord-Est del Belpaese, Veneto e Friuli. Un ennesimo vuoto tra Nord e Sud. L’europarlamentare calabrese del Movimento 5 Stelle, Laura Ferarra, prova a dare una spiegazione di questo triste primato: «La differenza tra Nord e Sud è oramai un dato di fatto che ci portiamo dietro da decenni. Al Sud ci sono regioni che faticano a decollare, che faticano a sviluppare e che con la ripartizione dei fondi vengono definite “regioni con obiettivo convergenza”, cioè sempre in deficit di sviluppo e che necessitano di migliorare a livello di strutture e di tecnicizzazione economica. A cosa è dovuto? Le regioni del Sud – prosegue Ferrara, concedendosi in esclusiva a Villaedintorni – pagano le infiltrazioni mafiose, corruzione dilagante in tutte le istituzioni regionali, che ha falsato l’economica, libertà di concorrenza e libertà monetaria, rompendo così gli equilibri monetari dei cittadini. Questa infiltrazione ha portato una mala gestione, ricaduta sui cittadini che devono pagare con le tasse svalutando il patrimonio culturale». A livello europeo, quali potrebbero essere le mosse atte a diminuire il distacco tra Nord e Sud Italia a favore naturalmente di quest’ultimo? «Migliorare la gestione dei fondi», risponde l’europarlamentare Ferrara, che aggiunge: «Abbiamo avuto un lungo incontro con il Dipartimento per la Programmazione dei fondi per le qualifiche comunitarie e abbiamo discusso delle nuove programmazioni del POr 2014-2020 per capire quali sono le priorità e obiettivi verso cui si muoveranno le amministrazioni regionali e le azioni da intraprendere. Un grande aiuto ha dato l’Europa e se le opportunità vengono ben sfruttate possono far ripartire l’economia del paese, anche se Calabria, Campania e Puglia sono state tra le ultime ad avere questo progetto a causa problematiche di organizzazione del territorio meridionale».
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