SANTO STEFANO IN ASPROMONTE – Legalità, impegno civico, integrazione, inclusione sociale. Questi i principali obiettivi inseguiti e raggiunti dall’associazione di volontariato Onlus “Don Bosco” con il progetto “Arcobaleno”, finanziato dal Dipartimento della Gioventù e Servizio Civile Nazionale “Pac- Giovani per il Sociale”.
Un bilancio più che positivo quello tracciato dai vertici della “Don Bosco” durante il convegno conclusivo dell’iniziativa, tenutosi a Gambarie alla presenza al sindaco Francesco Malara, dell’assessore al Bilancio del Comune di Reggio Calabria Armando Neri e del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.
I rappresentanti dell’associazione “Don Bosco” – Giovanni Trapani e Rosario Morena, insieme al presidente Franco Cannizzaro – hanno avuto modo di relazionare sulle attività realizzate nell’ambito del progetto, svoltosi tra il novembre del 2014 e il dicembre del 2015.
Numeri importanti quelli di “Arcobaleno”: tre gruppi di 20 persone partecipanti, residenti nei centri della Vallata del Gallico; tre percorsi formativi (formazione al volontariato; educazione alla cittadinanza attiva; cooperazione ed integrazione fasce deboli); quarantacinque studenti dell’Istituto Comprensivo “Radice-Alighieri” di Catona impegnati nel percorso “educazione alla legalità”; 22 figure professionali complessivamente utilizzate, con compiti di coordinamento, operatori, docenti ed esperti.
«A conclusione del progetto – ha spiegato il Prof. Franco Cannizzaro – crediamo di aver pienamente raggiunto gli obiettivi previsti nell’azione del programma».
In particolare il progetto era finalizzato alla realizzazione di interventi tesi alla diffusione della legalità tra i giovani, attraverso l’impegno civico e la partecipazione attiva nelle problematiche sociali, la cooperazione in attività di sostegno alle fasce deboli, la promozione di attività che avvicinino i giovani alle Istituzioni. Proprio questo confronto tra giovani e istituzioni è stato alla base del dialogo in occasione del convegno conclusivo.
Soddisfazione è stata espressa pure per la riuscita del percorso riservato a 20 donne immigrate che hanno partecipato attivamente a un corso di lingua italiana per stranieri e a uno di alfabetizzazione informatica. Il grado di inclusione sociale delle donne immigrate e la conoscenza di luoghi di pregio artistico, storico e culturale, sono migliorati anche attraverso le due gite culturali effettuate a Gerace – Stilo e a Tropea – Pizzo.
Tutti gli amministratori presenti hanno sottolineato la necessità di aumentare le occasioni di incontro con i giovani e le opportunità di partecipazione per i cittadini.
«Più che di integrazione – ha spiegato il sindaco Falcomatà – parlerei di inclusione. Soprattutto in un territorio come quello della Vallata del Gallico dove è presente un’alta percentuale di cittadini immigrati e dove abbiamo riscontrato una lunga serie di importanti esempi di cooperazione». fra.me.
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