VILLA. La mobilità sostenibile passa dai banchi di scuola

14 Dicembre 2015
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di CONSOLATA MAESANO

VILLA SAN GIOVANNI – L’assessorato alla Cultura, l’assessorato alla Viabilità e Mobilità e la Consulta giovanile del Comune di Villa San Giovanni hanno promosso una campagna di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile.
L’iniziativa era partita con la creazione, domenica 18 ottobre, di un’isola ciclabile e pedonale presso il lungomare; era dunque seguito un concorso rivolto agli alunni dell’istituto “Nostro-Repaci” e infine sabato gli studenti hanno partecipato a una tavola rotonda sul tema “Le buone abitudini di mobilità”, al termine della quale si sono svolte le premiazioni per il concorso.

Il meeting si è aperto coi saluti degli organizzatori. L’assessore alla Cultura Lorenzo Micari ha spiegato le finalità del progetto: «È importante adottare abitudini corrette nella circolazione e nell’utilizzo delle arterie stradali. Ad esempio quella di lasciare i marciapiedi liberi e senza automobili, perché tutti i cittadini hanno bisogno e diritto di usufruirn». La delegata alla Viabilità e Mobilità Liz Ciccarello ha ribadito la necessità di puntare sulle nuove generazioni: «I ragazzi rappresentano il nostro futuro, per questo bisogna investire su di loro. Sono soprattutto in grado di educare gli adulti. Non è che l’inizio: stiamo puntando su progetti ancora più grandi per promuovere l’ecomobilità».

Sono poi seguiti gli interventi dei relatori, moderati dal giornalista televisivo Francesco Chindemi.

L’ingegnere Antonino Vitetta, docente presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha posto l’accento sul ruolo di Villa San Giovanni quale terminale d’Europa da e per la Sicilia: «La città di Villa San Giovanni ha esigenze particolari di mobilità, per la sua posizione strategica: pur essendo una cittadina medio-piccola per quantità di popolazione, le esigenze di mobilità che si trova ad affrontare sono quelle delle grandi città».
Vitetta si è dunque ricollegato al tema dei trasporti: «Il problema riguardo la mobilità è che per essa si è puntato esclusivamente sui sistemi di trasporto individuali. Questo perché i trasporti collettivi (quali ad esempio pullman o macchine condivise) sono servizi che devono essere supportati finanziariamente dagli enti. I trasporti non si classificano esclusivamente in pubblici e privati: esistono sistemi intermedi, come il car sharing (ossia l’automobile condivisa) e i sistemi on demand, cioè a chiamata».

L’ingegnere Francis Cirianni, presidente Ordine ingegneri di Reggio Calabria, ha sottolineato l’interdipendenza tra infrastrutture e trasporti: «L’amministrazione di Villa San Giovanni è attenta al problema della mobilità, così come lo è la Regione: la Calabria si è impegnata parecchio storicamente a livello tecnico. Se le infrastrutture rappresentano una fotografia statica, lo spostamento è dinamico: risponde ad esigenze concrete. A cosa serve avere le infrastrutture se non si possono garantire i collegamenti?».
Tutti i progressi tecnici e normativi si rivelano sterili senza un’adeguata educazione e sensibilizzazione dei più giovani: «Serve la buona pratica. Gli strumenti ci sono: si pensi ai Codici della strada, al libro verde della Comunità europea; ma vanno utilizzati. L’aspetto tecnico dev’essere accompagnato da quello pratico: serve dunque una buona campagna che faccia crescere nei più giovani la sensibilità a tali temi».

La dottoressa Donatella Canale, comandante della Polizia Locale Villa San Giovanni, ha segnalato le conseguenze pragmatiche che investono la città in conseguenza al servizio di collegamento marittimo: «Ogni anno, per il traghettamento, transitano a Villa circa 5 milioni di mezzi. Ciò, ovviamente e inevitabilmente, influisce sul traffico, creando notevoli incolonnamenti soprattutto durante le festività, le vacanze o con situazioni metereologiche avverse. Si pensi poi al pendolarismo degli abitanti dei comuni limitrofi, che lasciano i veicoli in sosta». Una situazione, dunque, di estrema complessità, tanto da rendere necessario l’intervento legislativo dello Stato: «Nel 2003 il governo ha dovuto varare per la nostra città un decreto di emergenza ambientale».

L’avvocato Domenico D’Agostino, esperto in diritto della circolazione stradale, si è soffermato sul retroscena politico ed economico che ha permesso l’affermarsi del trasporto privato su quello individuale: «Nel secondo dopoguerra l’industria automobilistica ha rappresentato il motore dell’economia italiana: ciò ha pesantemente influito sullo sviluppo dei trasporti. Tuttavia, la scelta di privilegiare gli spostamenti su gomma è stata miope e parecchio pesante in termini di mortalità e incidentalità. I costi sociali di queste conseguenze, seppure indiretti, sono comunque più alti per lo stato: il trasporto pubblico, essendo più sicuro, è molto più economico e permette ai cittadini di risparmiare».

Il dottore Luca Umberto Callea, esperto in Ambiente, Agricoltura e Qualità, ha esposto i dati ottenuti dal monitoraggio della qualità dell’aria sul territorio. «I monitoraggi si sono serviti di una pompa con filtri per aspirare l’aria. Le operazioni hanno mirato a rilevare soprattutto il livello delle polveri. Sono stati effettuati tre rilievi: alle ore 8, alle ore 13 e alle ore 18. La differenza tra la giornata senza circolazione (quella del 18 ottobre in via marina) e quelle col traffico è netta: nella prima addirittura le polveri sono quasi assenti, assestandosi sotto lo 0,5%. Ciò, ovviamente, non può che essere un bene per i cittadini in termini di salute».

Dopo aver sentito il parere degli esperti ed aver dimostrato vivo apprezzamento per l’esperimento dello spazio ecologico proposto ad ottobre, gli studenti sono intervenuti con le loro proposte: gli stessi hanno avanzato la richiesta di riproporre la pista ecologica e ciclabile almeno ogni fine settimana e la necessità di un potenziamento dei trasporti pubblici per il collegamento coi comuni limitrofi, senza il quale è inevitabile il ricorso all’automobile. Si sono inoltre dimostrati interessati ad approfondire il quadro normativo che regola la mobilità sostenibile.
L’evento si è dunque concluso con la premiazione dei primi tre classificati al concorso. Vincitrice assoluta la studentessa Miriana Frassoni. La giovane ha creato una presentazione della buone abitudini di ecomobilità nelle principali città italiane ed estere, che dovrebbero essere emulate: «Anche noi possiamo fare tanto. Invito tutti a non essere passivi e a compiere scelte che un giorno determineranno il mondo», ha dichiarato la giovane, che si è aggiudicata una bicicletta. Seconda classificata Sara Madonna, terza classificata Sara Cosentino.
Ecco i nomi degli studenti ai quali è stato rilasciato l’attestato di partecipazione all’evento: Yassmine Tizaoui, Caterina Sturiale, Serena Leandro, Sofia Maria Calabrò, Giuseppe Borruto, Giuseppe Santoro e Sara Cosentino. A premiare i ragazzi anche il vicesindaco Giovanni Siclari.
Entusiasta dei risultati raggiunti la Consulta giovanile, organo tra i promotori dell’evento. La vice presidente Adele Briganti ha spiegato il lavoro svolto: «La Consulta ha posto un questionario sulla guida ecologica di 10 domande a un campione di 100 soggetti. L’obiettivo puntava alla sensibilizzazione attraverso l’adozione di un atteggiamento ecologico (ad esempio il carsharing e le piste ecologiche). È emerso che le dieci regole d’oro dell’ecodrive sono rispettate più dagli adulti che dai giovani, ma in generale c’è una buona attuazione dell’ecomobilità».

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