Una luce come ponte tra anime piene di speranze e l’infinito. Segno di pace che parte dalle braccia di grandi e piccoli, e porta in alto i loro desideri. Una lanterna per dire “sì” alla pace, alla serenità, alla capacità di essere uniti.
Linguaggio unico dei cuori.
Tutto questo è stato “La Notte delle Lanterne: luci di pace” che ieri sera ha colorato i volti degli abitanti ed il cielo di San Roberto, la piccola comunità ai piedi dell’Aspromonte che nella notte tra Santo Stefano e il 27 dicembre ha partecipato numerosissima all’iniziativa.
Centinaia le lanterne liberate in aria. Magicamente. Tra lo stupore, la gioia, in un turbinio di emozioni uniche ed indescrivibili.
“Provate a trovare San Roberto su un mappamondo: scoprirete che è praticamente impossibile. Nemmeno un puntino, o un millimetro, che possa corrispondere al luogo in cui ci troviamo, che abitiamo, viviamo” hanno detto i ragazzi di San Roberto.
“Siamo piccoli, dunque, tanto, e molti non ci conoscono. Ne siamo consapevoli, ma non per questo possiamo non esistere. Noi ci siamo sempre– hanno ancora esclamato – con le nostre contraddizioni, i nostri limiti ma anche con le mille risorse e bellezze che abbiamo: tra tutte la capacità di essere, aldilà di sporadici eventi, uniti come persone. Anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, in quelli meno belli.
E quelli appena trascorsi sono stati mesi difficili perché troppe, ingiustamente, sono state le persone scomparse da questa vita, strappate al nostro affetto, a quello di uomini e donne di San Roberto. La Notte delle Lanterne vuole quindi essere un omaggio a loro, simbolico, che a qualcuno potrà sembrare inutile o stupido, ma che si lega alla tradizione, alla preghiera, alla speranza di una vita migliore che nasce da una luce nel cielo. Una luce che si spinga verso siderali lontananze e chissà magari raggiungere anche chi non c’è più”.
Un deciso “no” a conflitti, odio e disuguaglianze, che vengono rafforzati, con gli scontri armati, con le bombe, le armi. Conflitti e guerre che generano un domino senza fine di insicurezze ed instabilità.
Ed un “no” ai botti di Capodanno, che ogni anno provocano ingenti danni a persone, cose, animali.
“Il nostro è un Natale all’insegna della solidarietà” ha affermato il Sindaco di San Roberto Roberto Vizzari.
“Quando, insieme ai giovani del paese, abbiamo deciso di organizzare questa serata abbiamo pensato che bisognava lanciare un forte segnale di pace e speranza: la nostra comunità, sempre attenta a queste dinamiche, ha risposto alla grande e ha dimostrato la propria crescita e consapevolezza sociale. Una dedica speciale va alle tante, troppe, persone che nel nostro piccolo centro sono venute a mancare e che non sono più con noi, e poi a tutte le persone che nel mondo vivono in condizioni di difficoltà: economica e sociale, ma soprattutto che vivono da sfortunate protagoniste in un conflitto armato. Quello che parte da San Roberto è un messaggio di pace universale. Diciamo basta alla guerre, sostituiamole con i colori, l’allegria, la magia di gesti semplici”.
A fargli da eco sono ancora i giovani del paese: “Abbiamo ancora negli occhi le immagini di quanto accaduto a Parigi poco tempo fa, o le centinaia di immagini che tutti i giorni attraverso le nostre televisioni, i nostri cellulari, i nostri computer, ci raccontano di guerre, terroristi e fanatismi sparsi per il globo. Eventi tristi che provocano morte, distruzione, disperazione. Ci accorgiamo di essere impotenti, paralizzati, impossibilitati nel fare qualcosa. Al terrore, al sangue sparso, all’angoscia vogliamo rispondere con gesti spontanei ed emozionanti, alzando gli occhi al cielo, affidando le nostre preghiere al vento, attraverso una piccola, tante piccole e grandi luci di pace”.
Luci che non si possono spegnere, che percorrono strade infinite, per ritornare dentro ognuno di noi.
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