Riceviamo e pubblichiamo: Porgiamo un saluto alla cittadinanza, agli amministratori locali ed ai colleghi di medicina generale che ci sorreggono in questa battaglia per un diritto inalienabile : la salute. In questi giorni di letizia per il Santo Natale stiamo assistendo, purtroppo, al preoccupante fenomeno dell’inquinamento atmosferico che noi villesi, ahimè, conosciamo da almeno 50 anni, cioè da quando si e’ intensificato il traghettamento sul gommato .
Da Bruxelles l’Agenzia europea dell’ambiente in data 30/11/2015 ci informa che l’Italia e’ il primo paese europeo per morti premature dovute all’inquinamento atmosferico. Ciò non ci sorprende se si pensa agli insediamenti industriali, ma ci lascia attoniti se interessa aree urbane ed extraurbane non industrializzate come la nostra! La stampa nazionale informa che nelle metropoli del centro nord come Roma, Milano ecc si e’ superato ormai da troppi giorni il valore soglia di 50 microgrammi per metro cubo di aria del pm10, cioè delle polveri sottili mortali, con sconfinamenti anche sino a 103 microgrammi per m3. Volevamo solo ricordare che da rilevamenti con centralina del 2003 fatti dell’ Universita’ mediterranea ( rapporto smaurn -sistema di monitoraggio ambientale reti neurali ) si registrarono picchi di 85000 microgrammi per m3 di pm10 oltre al particolato, non parliamo dei composti organici volatili ,degli ossidi e biossidi di azoto e del famigerato benzene che ci regala quotidianamente il traffico veicolare. Considerate che per ogni incremento di 10 microgrammi di pm10 / m3 il rischio di avere un tumore polmonare spinocellulare aumenta del 22 % e del 51 % per l’adenocarcinoma, ricordando che questo istotipo si sviluppa anche nei non fumatori! (lancet oncology 2013). Ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo d’aria di pm2,5 ( cioè le polveri ultrasottili ) aumenta la mortalita’ per malattie cardiovascolari e respiratorie del 3% . E non parliamo dell’ inquinamento elettromagnetico e della costruenda centrale a carbone di saline (su cui si esprimerà il consiglio di stato il 14 gennaio prossimo) che potrebbe ammorbare per un raggio di 400 chilometri con inquinanti cancerogeni; ed in ultimo la costruita “macchina della morte “, cioè il bitumificio di Campo Calabro. Non facciamo allarmismo, ma gridiamo al disastro ambientale. Auspichiamo che al più presto si riattivino le centraline di rilevamento e si raccolgano i dati epidemiologici per poter incrociare le informazioni e trovare al più presto una soluzione per il bene di tutti.
I rappresentanti di Medicina generale del Comitato salute ed ambiente di Villa San Giovanni
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