CAMPO C. Presentato il libro “Divenire”, raccolta di poesie a cura di Natalina Laganà

CAMPO CALABRO – La sezione del Cif e il Comune di Campo Calabro hanno organizzato, ieri pomeriggio presso il centro polifunzionale, la presentazione del testo “Divenire”, una raccolta di poesie dell’autrice Natalina Laganà.
Quest’opera comprende 57 poesie (di cui 3 in vernacolo) e rappresenta la seconda fatica letteraria dell’artista, la quale nel 2008 aveva esordito con una raccolta di 47 poesie intitolata “respiro”.
La poetessa ha risposto alle domande della platea e delle relatrici, in un dibattito moderato da Sara Calarco, figlia dell’autrice.
In primis, l’ispirazione per la sua poetica: “Essa mi viene dalle emozioni che provo ed è fulminea, istantanea. L’ispirazione è spontanea e non si può comandare: quando arriva scrivo subito, do immediatamente forma alle immagini che mi vengono in mente”
Laganà (membro del Cif) ha ringraziato la sua associazione: “Stimo e ammiro parecchio le donne del Cif: esse rappresentano il mio metro di misura, con loro “testo” le mie poesie e quando trovo un loro riscontro positivo so di aver fatto un bel lavoro. È stato il cif a spingermi a pubblicare le mie poesie. Io ho sempre scritto, ma a livello personale: senza il supporto dell’associazione da sola non mi sarei spinta in questo progetto”.

La relatrice Antonietta Lazzaro ha introdotto le tematiche affrontate dalla poetessa nelle sue poesie, rese ancora più dirette dalla lettura di alcune di esse: “Di questi tempi parlare di poesia è poco popolare, eppure si tratta di un’arte nobilissima. La poesia è un dono che consiste nel mettere le proprie emozioni in versi. E Natalina Laganà nelle sue poesie esprime una pluralità di stati d’animo e sentimenti: la spiritualità, la fede viva, la figura di Dio vista come un padre; l’ottimismo e la serenità nell’affrontare la vita e le sue sfide; la gioia per i piccoli eventi quotidiani; la cura del mondo e il trionfo dell’amore vero”.

La professoressa Maria Calabrò, autrice dell’introduzione del testo, ha esaltato l’impatto emotivo delle poesie presentate: “Natalina Laganà riesce a trasmettere il proprio mondo interiore, permette al lettore d’impadronirsi delle sue emozioni, delle sue immagini: è capace di farle diventare di tutti”.

La pubblicazione del libro ha riscontrato l’entusiasmo dell’associazione e dei suoi vertici: “Sono orgogliosa di quello che il Cif offre a una sua appartenente. È nostro compito rappresentare un sostegno: dobbiamo fare come i genitori, che offrono ai figli sia radici che rami. La nostra associazione, come una madre, deve fornire alle sue figlie delle solide radici e delle ali per volare” – ha dichiarato Angela Laganà, dirigente provinciale dell’organizzazione.

La presidente regionale del Cif Giovanna Ferrara ha lodato la sezione campese del Centro Femminile Italiano: “Quando sono a Campo Calabro mi sento davvero a casa. La nostra associazione ha un rapporto storico e saldo con questo comune, che riesce benissimo a trasformare la comunicazione e a elaborarla in poesia. E leggere tramite quest’ottica le emozioni non può non essere compito del Cif”.
Anche Giuseppa Pizzimenti, presidente del Cif di Campo Calabro che ha organizzato l’evento, ha espresso orgoglio per il risultato raggiunto dalla socia campese.

Quindi è stato il sindaco Domenico Idone a lodare l’arte della poetessa. “Questa sera Natalina Laganà ci ha fatto vivere grandi emozioni. La poesia è la massima espressione della cultura, è un ponte tra passato e futuro. E il futuro si costruisce nelle scuole. Un verso della poetessa recita “dobbiamo imparare a volare anche se non abbiamo le ali”: come ci invitano a fare le sue poesie, dobbiamo avere voglia di vita, voglia di futuro, voglia di far trionfare l’amore, voglia di altruismo. Come abbiamo dimostrato e stiamo continuando a dimostrare con questa serata, il comune e le istituzioni a Campo ci sono”.

Gli interventi e le letture delle poesie sono stati scanditi dalle performance musicali dei maestri Aurelio Mandica e Totò Idotta.
Il Cif ha consegnato degli attestato di merito a Natalina Laganà, alla poetessa campese Clara Giandolfo e alla musicista Nina Calabrò.