VILLA. Morgante, «l’acqua è diventato un problema di ordine pubblico»

26 Gennaio 2016
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MORGANTE: L’ACQUA A VILLA SAN GIOVANNI E’ DIVENTATO UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO

Quanto accaduto ieri, che ha fatto finire presso la Caserma dei Carabinieri tutti gli “attori” della vicenda legata alla sostituzione forzosa dei misuratori dell’acqua, è solo la punta dell’iceberg di una situazione che si trascina da tempo e che da tempo viene da noi denunciata sulla stampa e sui social network.

Adesso, però, la questione ha passato il segno ed ha manifestato i contorni gravi di una situazione che necessita l’adozione di misure adeguate e l’intervento della prefettura, anche per evitare di mettere in difficoltà le Forze dell’Ordine, spesso chiamate a dover sopperire, senza le necessarie informazioni, alle carenze della politica.

Questo, in sostanza, è quanto accaduto ieri, quando operatori dell’ATI assegnataria dell’appalto per la «costruzione di un’infrastruttura volta a ottimizzare le fasi di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile nel territorio del Comune di Villa San Giovanni» si sono presentati presso un condominio per la sostituzione dei misuratori di consumo di acqua.

La protesta degli inquilini è stata immediata ed è sfociata in manifestazioni che hanno reso necessario l’intervento di due pattuglie dei Carabinieri e della Polizia Locale che hanno proceduto ad “invitare” i protagonisti in Caserma.

Eppure già da tempo la questione è stata segnalata, sia sulla  stampa, sia all’Autorità Garante, per le evidenti violazioni di legge ad opera di incaricati di una società, che facendo leva sull’equivoco e su una informazione assente e lacunosa da parte dell’Amministrazione Comunale, oltre a violare in modo palese il Codice del Consumo, rasenta, quando non invade, il campo della Costituzione e della competenza penale.

Si tratta di comportamenti che la legge stessa definisce “aggressivi”, nei confronti dei cittadini e magari anche a danno di anziani e di soggetti sottoposti a tutela legale, cui viene imposta la sostituzione di misuratori che già risultano a norma, con apparecchiature che giovano all’azienda privata ma i cui costi ricadono sui contribuenti ignari. E per di più con la minaccia che ove venga impedita la sostituzione dovranno vedersela con la Polizia Locale.

Con comportamenti contrari persino al contratto stipulato, in alcune circostanze si è proceduto alla sostituzione del misuratore anche in assenza del titolare/proprietario e senza alcuna preventiva informativa.

Questi comportamenti, peraltro, sono avallati anche dalla circostanza che all’Azienda incaricata di svolgere l’appalto, non è stato fatto sottoscrivere il Codice di Comportamento dei dipendenti comunali, reso obbligatorio – pena la risoluzione del contratto – dalle norme sulla trasparenza e sulla lotta alla corruzione.

 Villa San Giovanni, 26/01/2016

                                                                       Il Gruppo Consiliare

                                                                       Massimo Morgante

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