Quanto accaduto ieri, che ha fatto finire presso la Caserma dei Carabinieri tutti gli “attori” della vicenda legata alla sostituzione forzosa dei misuratori dell’acqua, è solo la punta dell’iceberg di una situazione che si trascina da tempo e che da tempo viene da noi denunciata sulla stampa e sui social network.
Adesso, però, la questione ha passato il segno ed ha manifestato i contorni gravi di una situazione che necessita l’adozione di misure adeguate e l’intervento della prefettura, anche per evitare di mettere in difficoltà le Forze dell’Ordine, spesso chiamate a dover sopperire, senza le necessarie informazioni, alle carenze della politica.
Questo, in sostanza, è quanto accaduto ieri, quando operatori dell’ATI assegnataria dell’appalto per la «costruzione di un’infrastruttura volta a ottimizzare le fasi di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile nel territorio del Comune di Villa San Giovanni» si sono presentati presso un condominio per la sostituzione dei misuratori di consumo di acqua.
La protesta degli inquilini è stata immediata ed è sfociata in manifestazioni che hanno reso necessario l’intervento di due pattuglie dei Carabinieri e della Polizia Locale che hanno proceduto ad “invitare” i protagonisti in Caserma.
Eppure già da tempo la questione è stata segnalata, sia sulla stampa, sia all’Autorità Garante, per le evidenti violazioni di legge ad opera di incaricati di una società, che facendo leva sull’equivoco e su una informazione assente e lacunosa da parte dell’Amministrazione Comunale, oltre a violare in modo palese il Codice del Consumo, rasenta, quando non invade, il campo della Costituzione e della competenza penale.
Si tratta di comportamenti che la legge stessa definisce “aggressivi”, nei confronti dei cittadini e magari anche a danno di anziani e di soggetti sottoposti a tutela legale, cui viene imposta la sostituzione di misuratori che già risultano a norma, con apparecchiature che giovano all’azienda privata ma i cui costi ricadono sui contribuenti ignari. E per di più con la minaccia che ove venga impedita la sostituzione dovranno vedersela con la Polizia Locale.
Con comportamenti contrari persino al contratto stipulato, in alcune circostanze si è proceduto alla sostituzione del misuratore anche in assenza del titolare/proprietario e senza alcuna preventiva informativa.
Questi comportamenti, peraltro, sono avallati anche dalla circostanza che all’Azienda incaricata di svolgere l’appalto, non è stato fatto sottoscrivere il Codice di Comportamento dei dipendenti comunali, reso obbligatorio – pena la risoluzione del contratto – dalle norme sulla trasparenza e sulla lotta alla corruzione.
Villa San Giovanni, 26/01/2016
Il Gruppo Consiliare
Massimo Morgante
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