CAMPO CALABRO. Allarme randagismo, cittadini minacciano denunce

CAMPO CALABRO – A Campo Calabro è allarme randagismo. La situazione è davvero seria. Non solo per le sorti di povere bestiole lasciate sole a se stesse, ma anche per i possibili rischi legati all’igiene, all’incolumità e alla salute della collettività. Decine di cani abbandonati da gente senza scrupoli vagano per il centro cittadino come se nulla fosse. Il fenomeno è facilmente constatabile pure nei paesi vicini, ma a Campo Calabro appare più diffuso. Sarà per la presenza del rifugio canino “Amici di Lola”, gestito dalla sezione reggina della Lega Nazionale del Cane? Sarà che i miserabili che si liberano dei propri animali si lavano la coscienza – ammesso che ne abbiano una – confidando nell’intervento dei volontari dell’associazione? Può darsi. Ma è chiaro che le responsabilità altrui non possono sempre ricadere su un sodalizio già alle prese con 300 cani e che si regge in piedi con tanta fatica e grandi sacrifici, potendo contare solo sulle proprie forze e le donazioni di persone amanti dei pelosi. Perché, tanto per cambiare, le istituzioni latitano. Le autorità competenti non fanno abbastanza per gli amici a quattro zampe. La realtà è sotto gli occhi di tutti: cani in giro ovunque. In questi giorni, un gruppetto di circa 6-7 cani sosta nei pressi della strada attigua al nuovo parco urbano. Altri si spostano da una parte all’altra del paese. Alcuni sembrano in buone condizioni, seppur provati dall’abbandono e qualche giorno di digiuno. Altri non se la passano affatto bene, perché già da diverse settimane costretti a vagabondare. Un vagare che li ha resi sporchi, pieni di pulci e zecche, e che ha riempito i loro sguardi di tristezza. Alcuni, per i morsi della fame, possono diventare pericolosi e aggressivi. Spesso, poi, si fermano nei pressi di panchine e luoghi frequentati dai bambini. Emblematica la denuncia lanciata da una signora sul gruppo facebook “Per Campo Calabro”: «Per l’ennesima volta ho avuto problemi a causa del randagismo. Mia suocera è andata a prendere mia figlia alla scuola dell’infanzia ed al ritorno, scendendo dalla macchina, si sono viste avvicinare da un paio di cani, mia suocera ha fatto rientrare la bambina in macchina e li ha dovuti scacciare, potendo subire le conseguenze». Il dibattito si accende e piovono critiche, verso il Comune in primis. Qualcuno minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica. Le leggi in materia parlano chiaro, così come quelle in tema di abbandono, un reato che purtroppo resta quasi sempre impunito, non essendoci controlli e sistemi di videosorveglianza ad hoc, a Campo come altrove. La legge dice che la responsabilità di un cane ricade sul sindaco del comune nel quale si trova l’animale. Dal Comune deve partire la segnalazione all’Asp, che invia l’unità di accalappiamento. Segue il trasferimento in un canile sanitario (ma l’unico in zona – a Mortara di Reggio – attende di entrare in funzione) per sterilizzazione e microchip, e in seguito in un rifugio. I rifugi, appunto. Per adesso, l’unica speranza contro la cattiveria di chi abbandona. fra.me