SCILLA – Dopo qualche giorno di riflessione l’amministrazione comunale di Scilla rompe il silenzio sugli avvisi di garanzia che hanno colpito 24 tra amministratori, dirigenti e revisori dei conti del Comune, vecchi e attuali, nell’ambito dell’inchiesta sul buco di bilancio che ha causato il dissesto finanziario dell’ente. Una risposta composta alle notizie saltate agli onori della cronaca, dalla quale si desume grande consapevolezza della gravità dei fatti contestati agli indagati ma anche speranza che il quadro finora ipotizzato possa rivelarsi molto meno serio man mano che i legali dei diretti interessati metteranno in pratica le proprie strategie difensive. Volti di ieri e di oggi di palazzo “San Rocco” sono accusati di abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico in relazione ai debiti artefici del crac dell’ente. Il nome più “ingombrante” è ovviamente quello di Gaetano Ciccone, sindaco per tre mandati, odierno segretario del Pd e, soprattutto, fratello del primo cittadino eletto lo scorso maggio, Pasqualino Ciccone. Uno stretto legame di parentela tra l’indagato per aver danneggiato il Comune e chi, invece, del Comune ha le redini e deve difenderlo in ogni sede. E poi il coinvolgimento di soggetti attualmente in forza nella coalizione di governo, tra cui il vicesindaco Gigi Paladino. Ma nessuna sentenza è stata scritta e quindi, almeno per il momento, l’unico terremoto resta quello degli avvisi di garanzia. A parlare per tutti è l’assessore Marinella Gattuso: «A nome dell’amministrazione comunale, preso atto degli avvisi di garanzia che coinvolgono ex ed attuali amministratori, sia di maggioranza che di minoranza, nonché dipendenti del Comune di Scilla, esprimo piena fiducia nell’operato della magistratura, auspicando che possa fare chiarezza sull’intricata vicenda riguardante la gestione economica dell’ente. Al contempo auspico che i colleghi in carica nel consiglio comunale, nonché i dipendenti comunali possano dimostrare la loro totale estraneità a ogni ipotesi di illiceità. Questa dichiarazione viene rilasciata dalla sottoscritta, a nome di tutta l’amministrazione comunale, poiché a seguito degli articoli di stampa apparsi sui quotidiani locali all’indomani dei detti avvisi di garanzia, che hanno evidenziato “un possibile conflitto di interessi” dovuto ai rapporti di parentela tra l’attuale primo cittadino e l’ex sindaco, Gaetano Ciccone, coinvolto nell’inchiesta della Procura reggina, ipotesi di conflitto peraltro legittima, il sindaco Pasqualino Ciccone ha ritenuto opportuno non rilasciare dichiarazioni». fra.me.
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