VILLA SAN GIOVANNI – Nuova petizione popolare sul caso dell’area attorno alle palazzine Giordano. I residenti nei paraggi ritentano di richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale sottoscrivendo una lettera in cui segnalano «lo stato di completo abbandono di un suolo privato giacente fra la via Spizzica, la via Vecchia Stazione e la via Padova (zona palazzine Giordano)». Un terreno senza recinzione ove vegeta un canneto saltuariamente tagliato, si dice a carico comunale, con all’interno spazzatura, erbacce incolte altro materiale che deturpano ancora di più l’ambiente rendendolo malsano e quindi potenzialmente pericoloso dal punto di vista igienico- sanitario. Un ricettacolo per topi e parassiti, insomma. E proprio in pieno centro cittadino, lungo pubbliche vie ad alta densità demografica e molto frequentate. Un’area che, anche negli anni recenti, è stata oggetto di impegni non mantenuti. Facendo seguito alle precedenti istanze sullo stesso argomento e pure alla delibera di giunta comunale numero 188 del 2012 per il “recupero e riqualificazione dell’area via Vecchia Stazione e all’approvazione del relativo progetto definitivo, dunque, i firmatari della petizione chiedono di essere convocati «per essere informati su quando e su come l’attuale giunta vorrebbe risolvere il problema di igienizzare l’area, sui tempi necessari a portare a termine il progetto di riqualificazione che risulta essere stato finanziato». La delegazione di cittadini eventualmente convocata chiederà inoltre spiegazioni sui ritardi per l’attuazione del progetto, evidenziando al sindaco Antonio Messina e agli assessori al ramo la «massima urgenza» per cinque interventi in particolare: la continuazione, anche pedonabile, senza interruzione di tutta la via Vecchia Stazione; la pulizia e il ripristino delle panche del “gazebo” fatto costruire dall’ex Comunità Montana dello Stretto; il ripristino della via Spizzica, specialmente in larghezza, che potrebbe essere un diversivo ciclabile per i bambini ove troverebbero spazio all’aria aperta e senza pericoli da auto o altro. E infine: la bonifica e la recinzione del terreno privato, da parte dei proprietari ma dietro sollecito dell’amministrazione comunale; l’inserimento, nel redigendo Piano strutturale comunale (ex Piano regolatore), di vincoli urbanistici a tutela del suolo pubblico. f.m.
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