di CONSOLATA MAESANO
CAMPO CALABRO – Importante consiglio comunale per la massima assemblea di Campo Calabro, riunitasi sabato 5 marzo per affrontare diverse e rilevanti tematiche.
Prima fra tutte la surroga del consigliere dimissionario Domenico Scopelliti.
Scopelliti- non presente in aula- tramite una lettera ha dato motivazioni personali e familiari alla sua scelta di rinunciare all’incarico. “È stata un’esperienza significativa e sono orgoglioso di essere stato consigliere di questo meraviglioso comune” ha scritto il rinunciante, ringraziando il sindaco e la giunta.
Preso atto di tale rinuncia, l’assise ha dunque provveduto alla sostituzione del consigliere dimissionario: con votazione unanime e in assenza di motivi di ineleggibilità, il consigliere dimissionario è stato sostituito da Pasquale Spezzano, che con 221 preferenze risulta il primo dei non eletti alle elezioni del 2012
Dopo gli auguri al nuovo consigliere, l’assemblea ha discusso del documento unico di programmazione.
Si tratta di uno strumento di programmazione strategica e operativa, la cui discussione ha spaccato il consiglio: la minoranza ha espresso voto negativo al documento unico di programmazione, in quanto “il testo, così come proposto appare del tutto generico ed approssimativo: la sezione strategica non contiene alcun elemento reale di pianificazione politica e programmazione strategica; mentre la sezione operativa è composta da una mera elencazione di numeri e cifre. I programmi risultano quindi assolutamente generici”.
Clima molto più tranquillo per l’adesione al progetto europeo, approvata all’unanimità; mentre l’alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica trasferiti in proprietà al comune ha aperto un vaso di Pandora.
“In linea di principio saremmo favorevoli all’alienazione, che è il passaggio previsto”- ha spiegato Sandro Repaci- “Ma per esprimerci abbiamo bisogno di dati e di informazioni. ci vuole prudenza, e non possiamo esprimerci se le informazioni sono troppo generiche e non abbiamo certezze: Di che tipo di immobile si tratta? Conviene o no? Sappiamo chi ci abita? Con quale titolo? Rischiamo di lasciare gente in mezzo a una strada? E ancora: in che stato sono questi edifici? ci sono state modificazioni? Ci sono subaffitti?”.
“Questi sono passaggi successivi”- ha risposto il sindaco. “Adesso sto solo chiedendo un’autorizzazione, un indirizzo. Non capisco perché non si apprezzi che il sindaco coinvolga il consiglio”.
“Noi invece non capiamo questa ridondanza: sta chiedendo un’autorizzazione di cui non ha bisogno”- ha replicato Repaci, mentre Idone si è soffermato sull’utilità del via libera richiesto: “permette ai cittadini di ottenere il riscatto degli immobili”.
“L’amministrazione avrebbe dovuto portare documenti aggiornati, non la lista degli immobili del 2006”- ha fatto presente Repaci. Malgrado l’acceso botta e risposta, l’alienazione ha avuto votazione unanime.
L’assise ha inoltre trattato molti temi non previsti agli ordini del giorno.
Soprattutto, la giunta ha dedicato tempo e spazio ai gravi fatti che hanno coinvolto Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore reggino vittima di diverse intimidazioni mafiose (ultima, un incendio al deposito della sua attività commerciale) a causa del suo impegno contro il racket. Il consigliere Crupi è stato promotore di un’iniziativa in suo favore: “chiedo al consiglio comunale di votare una mozione di solidarietà a Tiberio Bentivoglio e chiedo al presidente del consiglio di organizzare un incontro, anche un consiglio comunale con punto all’ordine del giorno la legalità. È necessario invitare i ragazzi delle nostre scuole e invitare Tiberio Bentivoglio, per raccontare loro cos’è la sua battaglia e che cos’è la ‘ndrangheta”. Tale mozione è stata messa ai voti e ha ottenuto l’unanimità.
Inoltre, il sindaco ha annunciato l’adesione del comune ad un progetto per l’accoglienza di 14 rifugiati politici, smistati tra il centro d’aggregazione di Matiniti e alcuni appartamenti sul territorio.
Ma tale scelta d’uso del centro comunale non ha riscontrato successo.
“Il centro d’aggregazione sociale deve essere una valvola di sfogo per la comunità di Matiniti. Non si può pensare agli altri se prima non pensiamo a noi, agli “ultimi” della nostra comunità”- fa presente il consigliere di maggioranza Vincenzo Crupi- “Quella struttura deve andare a quella comunità. Non possiamo sottrargliela: serve per dare la possibilità a quella comunità di sentirsi meno isolata”. Neanche l’opposizione condivide tale scelta: “Vi invito formalmente a ripensarci e a consegnare il centro a Campo: avete fatto una scelta poco ponderata: la comunità ha altri bisogni”. Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Antonio Calarco: “la struttura è nata come centro giovanile e tale deve rimanere. Dobbiamo dare dei punti di riferimento ai nostri giovani, che devono essere anche e soprattutto strutturali”. Ma Idone ha tranquillizzato le parti: “Il progetto dura sei mesi e ci permette di avere qualche punteggio nei finanziamenti”.
Crupi ha altresì ribadito la necessità di programmare un consiglio comunale riguardo lo smantellamento e la chiusura del bitumificio sul territorio comunale e ha inoltre chiesto delucidazioni in merito allo stato della differenziata: “il 10 febbraio la gara è stata fatta, e quindi c’è stata l’aggiudicazione provvisoria” ha chiarito Domenico Idone- “Ora bisogna aspettare che passino i 35 giorni previsti per legge e scaduti questi termini si potrà procedere”.
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