VILLA. Piparella, eccellenza “slow” da valorizzare

di FILIPPO FRANCESCO IDONE

VILLA SAN GIOVANNI – Si è svolto presso il Museo delle Marinerie di Cannitello il convegno  organizzato da Slow Food Versante dello Stretto e Costa Viola in collaborazione con il Comune di Villa San Giovanni e il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria dal titolo “Comunità del cibo Slow Food: le piparelle di Villa San Giovanni tra realtà e prospettive”. Giova ricorda che il termine “slow food” richiama un movimento che propone il ritorno a un’alimentazione tradizionale e a uno stile di vita più sobrio e ponderato, in opposizione al dilagare della pratica del fast-food e della convulsa vita d’oggi.

Ad aprire i lavori – moderati da Nazareno Scerra, socio e componente del direttivo Slow Food Versante dello Stretto e Costa Viola – il fiduciario della condotta Francesco Foti che ha evidenziato l’importanza di tutelare i prodotti alimentari che appartengono esclusivamente ad un areale di produzione molto piccolo come nel caso delle piparelle di Villa San Giovanni al fine di difendere e valorizzare il prodotto. Uno degli obiettivi primari che la condotta si prefigge di raggiungere è proprio quello della salvaguardia dei prodotti che rispecchiano la storia, gli usi e le preparazioni culinarie di un tempo saldamente radicate sul territorio di riferimento.

L’incontro ha assunto poi un profilo scientifico grazie alla presenza del Prof. Antonio Mincione, docente del Dipartimento di Agraria che ha illustrato insieme alle dottoresse Chiara Cariello, Federica Tripodi, Patrizia Passaniti, Pasqualina Siclari i risultati di uno studio fatto proprio sul prodotto dolciario oggetto del convegno. Così sono state descritte scientificamente anche le valutazioni sensoriali descrittive del prodotto nonchè lo studio delle caratteristiche chimico-fisiche, strutturali e di conservazione del prodotto stesso. Riflettori accesi sulla piparella, dunque. Un composto, con mandorle e miele grandi protagonisti, che rappresenta un prodotto emblematico per Villa San Giovanni. E con diverse particolarità: taglio trasversale con fettine sottili, biscotti secchi, e soprattutto “slow”. Nel 2014 fu costituita la “Comunità delle Piparelle di Villa San Giovanni” spontanea di tipo B, aderendo così alla rete mondiale delle Comunità del Cibo promossa dal Movimento Internazionale Slow Food.

Come spiegato dal delegato attività produttive Comune di Villa San Giovanni, Pietro Caminiti, la piparella villese si differenzia dalla piparella messinese sia per il gusto che per il taglio, molto più particolari. A esaltare le eccellenze locali anche la padrona di casa Anna Bellantone, delegata di Cannitello: «Ho accolto con entusiasmo questo evento, perché mi piace parlare della riqualificazione del territorio e di Slow Food. Villa San Giovanni ha tante realtà come le armacie e le piparelle. Basta tornare alle nostre radici per andare avanti, sensibilizzando l’opinione pubblica».

Alberto Carpino Responsabile Regionale dei presidi Slow Food ha infine evidenziato come i presidi Slow Food italiani sono oltre 200 e coinvolgono oltre 1600 piccoli produttori: contadini, pescatori,pastori, casari,fornai, pasticceri. In Italia i Presidi Slow Food sono identificati dal marchio “Presidio Slow Food” che viene riportato sulle etichette dei prodotti al fine di identificarli meglio sul mercato. Pier Macrì Responsabile del Presidio Slow Food Versante dello Stretto e Costa Viola si è soffermato sul lavoro importante e anche certosino che si fa per identificare un prodotto meritevole del marchio presidio slow food, non tutti i prodotti possono concorrere a fregiarsi di tale titolo ma solo quei prodotti che rischiano di essere dimenticati o peggio ancora di essere soffocati da prodotti ormai standardizzati, infatti aggiunge Pier Macrì, slow food difende il cibo vero quello cioè buono, pulito e giusto.