BAGNARA CALABRA – Palazzo Ruffo gestito dal Fai (Fondo ambientale italiano) e inserito in un consorzio istituzionale per un laboratorio culturale e di ricerca? E’ una delle ipotesi circa il futuro della storica e suggestiva struttura situata a Porelli, di proprietà provinciale.
La proposta è del noto storico bagnarese Tito Puntillo e della professoressa ed esponente del Pd Maria Pia Fotìa che, previa autorizzazione del commissario prefettizio Antonio Contarino, si sono recati presso l’immobile per una ricognizione negli interni (clicca qui per leggere la relazione completa relazione palazzo ruffo bagnara).
Ad accompagnarli nel sopralluogo – effettuato in sintonia e accordo con Domenico Gioffré, ispettore onorario per Bagnara della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici, Paesaggistici ed Etnoantropologici della Calabria – sono stati l’ingegnere dell’ufficio tecnico comunale Giancarlo Morello e il delegato Fai Reggio e provincia architetto Rocco Gangemi.
Constatata la realizzazione delle opere di recupero e l’accessibilità dei locali, e illustrate all’architetto Gangemi le particolari caratteristiche del sito, Puntillo e Fotìa hanno fatto notare «la passata e attuale difficoltà che si riscontra nella destinazione d’uso del cespite, e i vari motivi che la determina». E pronto è stato il loro suggerimento: «Che il Fai si proponga per l’acquisizione in gestione del palazzo Ruffo di Bagnara, circostanza che garantirebbe il certo mantenimento in stato di efficienza dell’immobile e il suo inserimento nell’importante circuito nazionale che il Fai vanta e non da ora».
Per quanto poi attiene l’utilizzo del palazzo e data la sua particolare ripartizione interna, Puntillo e Fotìa hanno indicato all’architetto del Fai l’occasione per la costituzione di un consorzio fra: l’Università della Calabria di Cosenza, l’Università Mediterranea di Reggio, lo stesso Fai, il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio e il Museo Diocesano di Reggio, l’Ente Regionale per il Turismo della Calabria (per il coinvolgimento e la partecipazione delle Pro Loco della Costa Viola e della Montagna di Aspromonte), la Soprintendenza per i Beni Archeologici e Artistici della Calabria, i Comuni della Costa Viola e della Montagna di Aspromonte, la Regione Calabria.
Il consorzio potrebbe dunque attivare a Bagnara un laboratorio di ricerca, conservazione e studio delle arti lavorative, tradizioni folkloristiche, religiose e artistiche, della civiltà del lavoro, e delle figure specializzate, da inserire nei programmi di ricerca e di esame universitario.
Puntillo e Fotìa hanno le idee chiare su come sarebbero coordinate le varie attività: «Personalmente proporremmo il geologo Rocco Dominici per l’Università di Cosenza e l’architetto Francesca Valensise per l’Università di Reggio. Se il Fai riterrà interessante il progetto, si potrà costituire un pool di esperti che lo esamini negli aspetti essenziali e proponga alla Provincia di Reggio, alla quale il cespite appartiene, di coordinare i lavori per la sua assegnazione al Fai in forma non onerosa in modo che questi, sempre in forma non onerosa, inviti i componenti a costituirsi in consorzio e finalizzarlo per l’utilizzo verso il quale in effetti pare vocato. Tutti gli eventi che si terranno nei locali del Palazzo dei Ruffo, potranno offrire un sostegno economico alle spese di mantenimento in efficienza dei locali e alle manutenzioni ordinarie che il Fai sosterrà». fra.me.
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