BAGNARA CALABRA – Il Prof. Domenico Gioffré – ispettore onorario per Bagnara della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici, Paesaggistici ed Etnoantropologici della Calabria – scrive ai commissari del Comune (Antonio Contarino, Vito Turco, Maria Cacciola) e al presidente della Provincia Giuseppe Raffa chiedendo lumi su come intendano uscire dall’«increscioso impasse» relativo al palazzo ducale Ruffo.
«Sono trascorsi – esordisce Gioffrè – ormai svariati mesi dal restauro della facciata del Palazzo Ducale Ruffo di Bagnara, bene appartenente alla Provincia di Reggio Calabria, gestito per anni in comodato d’uso dal Comune di Bagnara Calabra. Diverse le promesse di un riutilizzo del bene a favore della cittadinanza dopo l’investimento pubblico di restauro. Si era paventato un tavolo tecnico tra i diversi attori, cui avrebbe preso parte la Soprintendenza su cui ricade la tutela dell’edificio ma ad oggi nulla si è fatto. Intanto il tempo passa e si priva la cittadinanza di una struttura che potrebbe assolvere a diversi scopi in un momento così difficile per la città, priva di strutture e servizi».
Il punto della situazione di cui Gioffrè è venuto a conoscenza è questo: l’immobile è ancora in consegna al Comune di Bagnara, il quale dovrà provvedere alla formale restituzione dello stesso, non appena il Comune avrà completato la rendicontazione dei finanziamenti comunitari ottenuti per il restauro. Di conseguenza, l’amministrazione provinciale resta in attesa di ricevere dai commissari straordinari tutta la documentazione attestante l’ultimazione dei lavori, il collaudo degli stessi e la relativa certificazione attestante l’agibilità dei locali, nonché la restituzione dell’immobile. Il tutto tenendo costantemente informata la competente Soprintendenza di Belle Arti e Paesaggio della Calabria, alla quale è demandata la tutela dell’immobile.
Insomma, la Provincia ha passato la palla in mano a palazzo “San Nicola”. Mentre Gioffrè, seppur comprensivo lancia un pericolo: «Lo scrivente è ben consapevole delle problematiche e difficoltà che attanagliano l’ente comunale così come dell’imminente creazione della città metropolitana con tutte le conseguenze del caso ma ha difficoltà a comprendere il perché di tali ritardi nel completare la documentazione e predisporre un serio progetto che definisca come utilizzare una struttura di tale importanza. L’abbandono della struttura e la mancata manutenzione della stessa da parte di coloro su cui ricade la proprietà e responsabilità comporterebbe un danno erariale vista l’ingente somma investita con fondi comunitari». f.m.
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