VILLA SAN GIOVANNI – E’ lecito realizzare delle trivellazioni in una zona a vocazione turistica e agricola? Quanto è vero che interventi di questo tipo possono rilanciare l’economia, e quanto vengono presi in considerazione i danni alle stesse attività agricole e turistiche e soprattutto alla salute e all’ambiente? Ma soprattutto: le comunità interessate devono poter prendere parte a alle decisioni che si rifletteranno inevitabilmente sulle loro vite o devono subire progetti calati dall’alto? Sono questioni di strettissima attualità quelle poste dal Cies Onlus con lo spettacolo teatrale “Deep water- In alto mare”, andato in scena lunedì mattina (per le scuole) e poi, in replica, pomeriggio (per la cittadinanza e le associazioni) nella sede del centro socio-culturale “Nuvola Rossa” nell’ambito del laboratorio “EnergEticaMente” sviluppato dall’associazione “Ponti Pialesi” con l’adesione di 40 ragazzi delle scuole medie di Villa che stanno lavorando da un paio di mesi sui problemi della migrazione ambientale. Il Cies Onlus è sbarcato in riva allo Stretto per raccontare una delle tematiche cruciali del nostro tempo, coinvolgendo e divertendo gli spettatori con una performance teatrale realizzata grazie al Progetto Same World co-finanziato con il sostegno della Commissione Europea e di cui proprio il Cies Onlus è capofila. Nel primo livello dello spettacolo teatrale è messo in scena un dibattimento pubblico in cui la cittadinanza è chiamata a esprimere un parere sull’installazione o meno di trivelle sul proprio territorio. Subito si svela il secondo livello: il dibattimento altro non è che uno spettacolo, e tutti i personaggi sono attori di una compagnia teatrale alle prese con le prove. Un ultimo livello è invece evocativo, ed è realizzato con inserti audio in cui sono rappresentate delle situazioni di “vita quotidiana” al mare. I sei attori in scena coinvolgeranno i partecipanti in un dibattito socio-politico sulle ripercussioni ambientali causate da molte nostre scelte di vita quotidiana, e il pubblico alla fine sarà chiamato a esprimere la propria preferenza sull’istallazione o meno delle trivelle sul “proprio” territorio. Il terzo livello vuole rappresentare il contatto con una realtà che appartiene a tutti: il mare. Importante momento di riflessione in una città che in quanto a problematiche ambientali ne sa più di qualcosa, come ha ammesso il sindaco Antonio Messina annunciando il suo convintissimo “no” alle trivelle, ovvero un “sì” all’imminente referendum. f.m.
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