REGGIO. Anci per la lotta alla contraffazione, il delegato Falcomatà: «Cultura legalità per consumo consapevole»

27 Aprile 2016
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falcomatà anci

Da sinistra a destra: Dario Nardella Sindaco di Firenze, Enrico Costa Ministro agli Affari Regionali, Veronica Nicotra segretario generale Anci, Giuseppe Falcomatà Sindaco di Reggio Calabria e delegato Anci alla Gestione dei beni confiscati e Legalità.

 

Prima uscita ufficiale per il Sindaco Giuseppe Falcomatà delegato alla Gestione dei beni confiscati e Legalità dell’Anci che ha partecipato alla presentazione del percorso “Lotta alla contraffazione per promuovere l’economia. Il Programma Nazionale di Azioni Territoriali Anticontraffazione”, evento promosso e coordinato dal Ministero dello Sviluppo Economico, realizzato con la collaborazione di ANCI, finalizzato al sostegno e al rafforzamento delle attività dei Comuni nel contrasto al fenomeno della contraffazione.

«Per rendere più efficace la lotta alla contraffazione bisogna superare la parcellizzazione delle attività di controllo del mercato ora demandate alle polizie locali. Serve uniformare il quadro giuridico delle azioni sviluppate dalle amministrazioni locali, integrando già nel decreto legge sulla sicurezza urbana le best practice realizzate da alcuni Comuni» ha dichiarato il Sindaco Falcomatà.

«La lotta alla contraffazione è di fondamentale importanza per una cultura della legalità. In questo modo si rompono gli interessi criminali delle cosche che prosperano sul bisogno della cittadinanza. Oggi, molti Comuni sono sotto organico soprattutto tra le forze di polizia locali, e pertanto bisogna operare delle scelte sul loro utilizzo. Bisogna investire sulle risorse umane e sulla strumentazione, prevedendo anche apposite premialità da attribuire alle polizie municipali ogni qualvolta vengono raggiunti risultati», ha precisato il delegato Anci.

«Inoltre, importante diviene l’attività di formazione per diffondere una cultura della legalità nell’acquisto dei prodotti. I cittadini devono sapere dove e cosa comprare e, soprattutto, che dietro il mercato del contraffatto si nascondono gli interessi delle cosche che si muovono su quel mercato anche in termini di liquidità. Meglio spendere un euro in più per aiutare anche la crescita delle imprese legali e locali. I cittadini devono essere consapevoli – ha concluso Falcomatà – che molto spesso un prodotto contraffatto è un prodotto sporco di lacrime e sangue».

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