VILLA SAN GIOVANNI – Nelle battute preliminari della seduta del consiglio comunale di venerdì sera si è registrato un duro scontro tra il Pd e il sindaco Antonio Messina. Ad accendere la miccia, a seguito delle comunicazioni del primo cittadino, è stato il capogruppo dem Cosimo Emanuele Freno. Il suo è stato un intervento politico in linea col comunicato stampa diffuso di recente e a cui era seguita la replica di Messina. Proprio su questa risposta si è basata la puntualizzazione di Freno, una premessa che ha dato il via alla lettura di una serie di criticità che i democratici denunciano a carico della squadra di governo. Nel corso del discorso, inoltre, l’ex candidato a sindaco della lista di centrosinistra “Villa Bene Comune” ha quasi sfiduciato la presidente del Consiglio Patrizia Liberto e ha, ironicamente, dato dello “one man show” ad Antonio Messina, che, come vedremo dopo, non l’ha presa affatto bene. Del termine, tuttavia, non vi è traccia nel documento politico lasciato agli atti del civico consesso e diffuso agli organi di informazione. Segno, forse, che l’appellativo usato da Freno è stato dettato dalla foga del momento. f.m.
Di seguito, in grassetto, il documento prodotto e firmato dal gruppo consiliare del Pd, composto da Cosimo Freno, Francesco Idone e Filippo Bellantone:
A seguito della pubblicazione del comunicato stampa prodotto il 20 aprile u.s. dal circolo territoriale del Partito Democratico villese, ed avente ad oggetto le carenze della maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Messina, l’amministrazione si è prodotta non in una replica sul merito delle tante questioni evocate ma nel tentativo risibile di rappresentare una presunta “spaccatura”, una diversità di intenti tra il Partito Democratico ed il suo gruppo consiliare. A tale provocazione intendiamo rispondere chiaramente e con semplicità: circolo e gruppo consiliare procedono all’unisono in quanto le diverse tematiche amministrative seguite ed affrontate dai consiglieri PD nei lavori del Consiglio Comunale ed all’interno delle commissioni e, di contro, tutte le iniziative politiche e di formazione poste in essere dal circolo, sono oggetto di continuo e reciproco confronto che è frutto, quindi, delle tante sollecitazioni e proposte nascenti dalle dinamiche democratiche tipiche di un Partito organizzato. Ciò è proprio, infatti, di un Partito vero, strutturalmente organizzato, collegato direttamente con i suoi vari livelli territoriali: da quello provinciale, a quello regionale, a quello nazionale e finanche internazionale, posto che i Democratici sono componente determinante e numerosa del Partito del Socialismo Europeo. A parte questa realtà – bisogna riconoscerlo – non sussistono a Villa altri partiti politici in tal senso intesi, a meno di non dover considerare tali compagini più o meno stabili legate a singole personalità, privi di iscritti, di organi direttivi, di assemblee libere tese a determinarne l’azione politica. Vorremmo, quindi, rassicurare la Cittadinanza sul fatto dell’esistenza in Città di un doppio livello politico organizzato – strettamente collegato e reciprocamente determinantesi – tra i democratici: si chiama “metodo democratico”, attraverso il quale i cittadini si associano in partiti per concorrere, anche attraverso la rappresentanza dei consiglieri eletti, a determinare la politica nel nostro caso cittadina. Del resto l’art. 49 della Carta Costituzionale questo dice e al suo testo rimandiamo gli interrogativi e le provocazioni spuntate del Sindaco Messina. Entrando nel merito delle questioni sollevate con l’intervento mediatico del Partito Democratico, siamo costretti a registrare non l’apparenza – davvero tanta quella propalataci dal sindaco Messina !! – ma la realtà: sono passati ormai più di tre mesi dall’ultimo Consiglio Comunale e ciò nonostante i recenti fatti delittuosi susseguitisi all’interno della nostra Comunità avrebbero richiesto da parte del Presidente del Consiglio o per iniziativa del Sindaco la convocazione urgente di un Consiglio Comunale ad hoc, senza dover aspettare le scadenze ex lege. Rivolgiamo, quindi, l’invito a tutte le forze politiche affinché non si rimanga indifferenti a tale escalation della violenza, piuttosto si dia una risposta tangibile con un documento a firma dell’intero Consiglio Comunale. Venendo, ora, al caso delle reiterate assenze dai lavori del Consiglio e delle Commissioni Territorio e Bilancio della consigliera di maggioranza Porpiglia, evidenziamo come ci saremmo aspettati dalla Presidente del Consiglio, in qualità di garante del corretto funzionamento dei lavori consiliari, un sollecito intervento correttivo teso a garantire il normale funzionamento delle commissioni ed invece vanno sottolineati i limiti di operatività dello stesso “Ufficio di Presidenza”, con un Presidente (la Consigliera Liberto) manifestamente inadeguata (se non addirittura assente) nel far fronte agli adempimenti normativi. Parliamo, lo ribadiamo, di mancata risoluzione della problematica assenza della maggioranza, del mancato dialogo con i Presidenti delle commissioni per evitare concomitanze delle riunioni, di mancata analisi dei verbali di seduta delle commissioni consiliari, di mancata calendarizzazione dei Consigli, di mancata notifica ai consiglieri comunali dei verbali delle sedute dell’Osservatorio Salute ed Ambiente. Ad oggi, quindi, è fortemente a repentaglio la fiducia che il gruppo consiliare PD ha voluto, con senso di responsabilità, riconoscere alla Presidente Liberto in occasione della votazione unanime sulla sua nomina. Ma uscendo dai lavori del Consiglio Comunale in senso stretto non possiamo che soffermarci sul quadro generale che si è delineato in questi dieci mesi di amministrazione Messina in riferimento all’assenza (o perdita) di presidi, di legalità e di sanità, in città. Nello specifico, registriamo la scomparsa dell’Ufficio del Giudice di Pace e la mancata attivazione del Punto di Emergenza Territoriale. Inoltre, occorre non tralasciare l’emergenza Scolastica nel nostro territorio, con i fondi per il nuovo Istituto Nostro/Repaci solo preventivati in extremis dalla “morente” Provincia a trazione Raffa e che, oggi, necessitano di tutti quegli atti di gestione che consentano, finalmente, di passare dalle chiacchiere ai fatti. Passando, poi, alle infrastrutture strategiche, il Sindaco ha cercato in questi mesi di trasformare una negatività della precedente amministrazione di centrodestra – che, ricordiamo, fu firmataria dell’atto di chiusura lavori della c.d. Variante di Cannitello -in un cavallo di battaglia della sua amministrazione. Ciò non può essere cancellato dal tentativo di coinvolgere la minoranza spalmando le responsabilità su quello che rappresenta un evidente deturpamento del territorio cittadino. Pregiatissimo Sindaco, non possiamo accontentarci della sola pulizia del tratto limitrofo al tragitto ferroviario, tanto pubblicizzato nei giorni scorsi, in quanto rientrante nel novero degli interventi di ordinaria manutenzione, tra l’altro, in capo a R.F.I., ma dobbiamo invece porre rimedio mascherando lo scatolare di ferro e cemento che Lei ha concorso a regalarci nella passata amministrazione. Un’opera delittuosa, che deturpa l’immenso patrimonio naturale cittadino, propedeutica ad un’opera immaginaria, il Ponte sullo Stretto di Messina. Non bastasse, altra incompiuta risulta essere la trasformazione del molo sotto flutto in porticciolo turistico, nonostante la Capitaneria di Porto lo abbia già consegnato al Comune sin dalla fine dell’anno 2015. Il Porto turistico, come noto ai più, rappresenta per Villa San Giovanni una grande opportunità di crescita economica sotto diversi aspetti; grazie a quest’opera, la Nostra città diverrebbe un centro di riferimento nel settore della nautica da diporto. E’ semplice per tutti immaginare quali introiti potremmo ottenere se fossimo un riconosciuto luogo di sosta in cui fare porto e rifornimento per quelle che ormai sono delle piccole navi da crociera tra i 50 e i 100 mt. di lunghezza. Sull’utilizzo della costa, ancora, non possiamo soprassedere circa l’attuale stato del piano di utilizzo degli arenili (il c.d. “Piano Spiaggia”) il quale, varato dalla precedente amministrazione, si è poi dimostrato talmente carente, sotto il punto di vista tecnico, tanto da non poter essere “di fatto” applicabile, obbligando l’Ente ad un restyling forzato ancor prima che lo stesso venisse applicato. Sulle opere del Decreto Emergenza Ambientale, infine, nonostante le facili ed ottimistiche dichiarazioni esternate nel mese di settembre dell’anno 2015 dall’Assessore di competenza, registriamo che, ad oggi, restiamo fermi allo stato delle verifiche di fattibilità e delle attese. Alla luce delle superiori considerazioni riteniamo, in conclusione, che l’amministrazione Messina si stia maldestramente adoperando a rendere Villa San Giovanni tutt’altro che una città “normale” e noi a questa colpevole anormalità non ci rassegniamo!
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