VILLA SAN GIOVANNI – L’attacco frontale del Pd non è andato giù al sindaco Antonio Messina, che ha respinto con forza le critiche «strumentali» che gli avversari politici gli hanno riservato anche nell’ultimo consiglio comunale. Al capogruppo dem Cosimo Emanuele Freno, che lo ha definito “one man show”, il primo cittadino ha risposto a tono, prima nel corso della seduta e poi attraverso una nota stampa. A indignare maggiormente il numero uno di palazzo “San Giovanni” le accuse in materia di legalità, lanciategli solo perché non è stato convocato un civico consesso ad hoc dopo alcuni fatti criminosi avvenuti in città. E ancora Messina ha contestato, in particolare, le esternazioni del Pd riguardo al funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari. «Rigetto le fandonie del consigliere Freno – ha dichiarato il sindaco durante la seduta di venerdì scorso – Non sono un showman! Forse perché partecipo sempre alle attività della mia amministrazione e sono presente sui social? I convegni sono momenti di crescita culturale per la città!». E riprendendo la spiegazione fornita dalla presidente Patrizia Liberto: «Sin dall’inizio del mandato abbiamo coinvolto la minoranza, e oggi sento solo offese da parte del Pd. Ci rimproverano di non aver convocato il consiglio comunale, ma loro perché non l’hanno richiesto? La minoranza ha il potere di convocare il consiglio, ma nessuna richiesta scritta ci è giunta al riguardo. Nessun problema a convocare un consiglio con un ordine del giorno stabilito dalla minoranza, ma se questa non lo propone che non venga poi a lamentarsi!»ha rimarcato Messina invitando il gruppo Pd a prendere esempio dall’ex consigliere dem Antonio Salvatore Ciccone, promotore di diverse sedute del civico consesso nella passata legislatura. f.m.
Il sindaco ha continuato a difendersi, e a bacchettare il Pd, nella nota che segue, in grassetto: Ancora una volta il Circolo Territoriale del PD e chi lo rappresenta in seno al Consiglio Comunale Villese ha perso una vera occasione.
Assolutamente inopportuna la levata di scudi del capo gruppo del PD in seno al Consiglio Comunale e durante i lavori consiliari di ieri sera.
Mancanza di stile e poca maturità che si ribadisce nuovamente, rispetto ad una scelta di “attaccare” la maggioranza consiliare ed il Sindaco, in un momento, in una giornata che poteva essere utile per consacrare l’intera Città e non solo la maggioranza nella giusta collocazione che merita, grazie al segnale dato anche con l’istituzione, come altri pochi comuni in Calabria, del Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
Il Capo gruppo del PD non ha avuto nemmeno il garbo istituzionale di attendere che andasse via l’ospite di rilevanza nazionale, quale Antonio Marziale, che voleva testimoniare il suo consenso nei confronti della importante scelta che da li a poco si andava a determinare, ovvero l’istituzione del GADIA. Hanno dato il meglio o il peggio di se, facendo un disegno sgradevole della Città anche agli occhi degli ospiti, segnale anche questa di poca “attitudine” istituzionale verso la Città e non verso il sottoscritto.
Certo non si poteva aspettare di meglio, in considerazione della poca esperienza dei consiglieri del PD, probabilmente mandati allo sbaraglio dal Circolo cittadino che non accetta di buon grado la capacità inclusiva dell’attuale amministrazione nel dialogare con quelli che la vecchia mentalità del PD definisce “avversari” anche da offendere in ogni modo.
E proprio ieri il capo gruppo PD ha usato termini poco consoni alla normale dialettica politica, al normale rispetto istituzionale del ruolo che ognuno di noi ricopre, offendendo la maggioranza ed il sindaco con frasi assolutamente inopportune, inappropriate e non corrispondenti alla realtà.
Certo definire il sindaco quale “one man show”, forse perché presente sempre nelle attività istituzionali dell’Ente, perché dialoga con la cittadinanza anche per il tramite dei social, ma non sicuramente per fare passerella ma solo per fare in modo che Villa San Giovanni non venga solo e comunque vista come Città di passaggio ma anche come territorio accogliente e gradevole in tutte le sue manifestazioni che hanno come obiettivo la valorizzazione del territorio stesso.
Questo concetto non “garba” al PD locale, stranamente affetto dalla stessa sindrome di cui io vengo accusato, visto che il comunicato letto in Consiglio dal capo gruppo era presente sui social, ancor prima che venisse conclusa la discussione, tanto è vero che ne è stata fatta adeguata rettifica di alcuni termini dopo l’intervento del sottoscritto.
E si è accusata la maggioranza ed il Sindaco di non aver dato la giusta importanza ai fenomeni di illegalità accaduti in Città, altro messaggio subdolo da rimandare al mittente, dimenticandosi lo stesso PD che mentre il sottoscritto si recava dal Ministro Alfano, senza fare alcuno show o spettacolarizzazione della notizia, per sollecitare lo sblocco dell’iter per la realizzazione della nuova Caserma per il Comando e la Stazione dei Carabinieri in un suolo comunale, i consiglieri del PD ne criticavano la scelta fatta, in quanto poco prudente per le casse comunali, per poi fare indietreggiare in considerazione della “scivolata presa”.
Probabilmente il vecchio PD villese intendeva fare la solita passerella in consiglio, la solita formulazione di documenti o la predisposizione di apposite commissioni, tanto per continuare con i soliti metodi di proporre tanto per non fare niente. I vecchi metodi che anche quando usati in passato, non hanno prodotti frutti positivi rispetto al perpetrarsi di determinati atti.
Ma questo è frutto del passato, poco incisivo e poco fruttuoso di risultati.
La lotta all’illegalità si compie con una concreta azione amministrativa trasparente e pubblica, come da indirizzo agli uffici dato da parte dell’Amministrazione in termini di procedura e gare ad evidenza pubblica e predisposizione di bandi anche per piccole forniture, attraverso la crescita culturale della comunità, come sta avvenendo anche nel corso dell’attuale amministrazione, con la partecipazione dei giovani alla vita amministrativa della comunità e da qui la scelta di istituire la consulta comunale giovanile e tanti altri strumenti di partecipazione attiva e democratica.
Da “one man show”, così come definito dal PD locale, avrei potuto scegliere la via della convocazione in Consiglio di illustre personalità anche vicine a me politicamente, ma lo ritengo un modo oramai non accettato dalla Cittadinanza che è stanca delle inutili passerelle, che forse gli amici del PD avevano intenzione di fare.
La cittadinanza chiede interventi incisivi e seri quali strumento di emarginazione del malaffare, come l’adesione all’Agenzia dei beni confiscati fatta dal Comune di Villa San Giovanni e la destinazione di tali beni per finalità sociali e l’immediata accettazione da parte del sottoscritto e della sua squadra di tutti beni confiscati alle organizzazioni criminali per poter dare veri segnali di legalità e di lotta alla ‘ndrangheta.
Noi continueremo a lavorare, al PD non resta che recriminare.
Altra occasione persa, o forse un pretesto per imporre la solita linea di contrapposizione tra maggioranza e minoranza che non ha mai fatto crescere alcun territorio.
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