di CONSOLATA MAESANO
VILLA SAN GIOVANNI – L’istituto di istruzione superiore “Nostro-Repaci” e l’Università degli studi di Messina hanno siglato un protocollo d’intesa per la promozione delle attività d’orientamento accademico.
L’importante avvenimento, svoltosi ieri mattina presso l’Aula magna “Giovanni Trecroci” dell’istituto, è stato presentato con una dettagliata conferenza stampa, alla quale gli studenti hanno partecipato con vivo interesse.
I lavori si sono aperti con l’intervento della dirigente scolastica Maristella Spezzano, che ha espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto: “Questo accordo è stato progettato per favorire la crescita degli studenti e la formazione delle loro competenze. Tale protocollo rappresenta un mezzo per educare alle scelte, per far sì che i ragazzi conoscano sé stessi e siano dunque in grado di delineare un progetto di vita proprio, personale, concreto, fattibile. La scuola e l’università hanno scelto di operare in tale direzione in maniera sinergica e congiunta: entrambe credono che l’orientamento non debba limitarsi a dare informazioni o consulenze, ma debba accompagnare i ragazzi durante la transazione dalla scuola all’università”.
La docente Giuseppina Galletta, responsabile della funzione strumentale dell’orientamento e moderatrice della conferenza, ha tracciato un quadro delle sfide che il mondo della scuola si trova ad affrontare nella nuova realtà sociale e lavorativa: “Il ruolo dell’insegnante nel contesto attuale è notevolmente mutato. Non può limitarsi a trasmettere aridamente nozioni, ma deve istruire ed educare nel senso etimologico, direi socratico del termine: deve estrapolare dal giovane le sue potenzialità e le sue attitudini. Il docente deve anche e soprattutto insegnare agli studenti a interagire e a confrontarsi con il mondo esterno. Il ruolo della scuola è dunque quello di rappresentare una guida in questo contesto sociale innovativo e complesso”.
Presenti anche le istituzioni, che hanno porto i propri saluti.
Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore provinciale alla cultura e alla legalità, si è soffermato sull’alternanza scuola lavoro che, assieme al protocollo, rappresenta una grande risorsa per i giovani:
“Orientare è un obbligo, un dovere. E lo è soprattutto in questo nuovo contesto, in questa globalità. L’orientamento permette di compiere una scelta libera. Il primo passo per questa scelta è che i ragazzi leggano, studino, si formano e vadano a conoscere il mondo che li circonda”.
Angelina Attinà, assessore alla pubblica istruzione del comune di Villa San Giovanni, ha lodato la collaborazione tra l’ente scolastico e l’organo universitario: “Questo protocollo rappresenta una straordinaria opportunità di crescita culturale, sociale ed educativa, sia in prospettiva personale- per la maturità del singolo studente- che globale, per lo sviluppo di tutta la comunità. Ben venga dunque la sinergia tra la scuola, questo fondamentale attore sociale e gli altri enti”.
Dopo gli interventi preliminari, la conferenza si è dunque focalizzata sull’orientamento e sulla necessità che esso rappresenti una scelta consapevole.
La dottoressa Maria Muscolo, responsabile dell’unità organizzativa orientamento dell’Ateneo, ha dato una precisa definizione dell’orientamento: “Orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé, della realtà occupazionale, sociale ed economica per poter effettuare scelte consapevoli, autonome, efficaci e congruenti con il contesto. L’orientamento ha dunque lo scopo di facilitare la conoscenza di sé, delle proprie rappresentazioni sul contesto occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire autonomamente obiettivi personali e professionali”.
Il professore Dario Caroniti, oresidente del Centro orientamento e placement dell’ateneo, ha ribadito la fondamentalità del momento post scolastico: “Nella società attuale, la scelta universitaria è particolarmente ardua e complessa, molto più di quanto lo fosse in passato: si pensi che oggi in Italia esistono migliaia di professioni. In questo contesto, non c’è la possibilità di sbagliare o di compiere scelte superficiali. Serve dunque una forte consapevolezza e una solida preparazione. Il segreto per una buona decisione è puntare su ciò che più piace e più appassiona. Più che dal lavoro, bisognerebbe farsi orientare dalle proprie passioni”.
Dopo tali premesse, le dottoresse Marica Fotia e Stefania Sambataro, del Centro Orientamento d’Ateneo, hanno dettagliatamente esposto gli interventi previsti dal protocollo: “Il progetto è molto articolato. Si parte dalla consulenza: l’università ha creato un app, “sorprendo”. Essa permette di svolgere un test attitudinale, il cui risultato indicherà una serie di professioni ritenute idonee alle potenzialità dello studente. Il protocollo cura parecchio e-learning: ogni studente potrà usufruire di un tutor online, comodamente consultabile via chat. Sono altresì previsti dei laboratori per le discipline scientifiche: matematica, biologia, chimica e fisica per la preparazione ai test d’accesso. Lo studente avrà anche la possibilità di esercitarsi coi test d’ingresso degli anni precedenti. Puntiamo tanto anche alla preparazione alla logica, indispensabile per il buon esito delle prove selettive. Importanti anche i campus: si svolgeranno dalla seconda metà di luglio presso la cittadella sportiva dell’Università. Avranno la durata di una settimana e lo studente potrà scegliere diversi pacchetti, da quello che prevede la sola presenza alle attività didattiche a quello full, ossia a tempo pieno. L’università ha anche pensato a laboratori umanistici: per scienze politiche ha progettato un laboratorio di integrazione per l’unione europea; per scienze giuridiche è prevista la simulazione di un processo penale”.
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