BAGNARA CALABRA -Si chiude un vero e proprio calvario per l’ex consigliere di maggioranza delegato ai Servizi Sociali dell’amministrazione Zappia, Giuseppe Surace. Dopo essere stato assolto dall’accusa di peculato perché “il fatto non sussiste” nel processo che ha visto come principale imputato l’ex comandante dei vigili urbani Giuseppe Bellantone, nei giorni scorsi a regalargli un altro grande sollievo è stato il rigetto della richiesta di incandidabilità che era stata proposta nei suoi confronti (e di altri ex amministratori) in seguito allo scioglimento del consiglio comunale. E dunque, per Surace è giunta l’ora «di riprendere da dove avevamo lasciato». «Dopo avere vissuto, mio malgrado, una vicenda giudiziaria – ricorda in una nota – che è durata più di tre anni e finita con un’assoluzione con formula piena, con sentenza emessa dal Tribunale Penale di Reggio Calabria il 25 novembre scorso, finalmente da qualche giorno è stata rigettata anche la richiesta di incandidabilità che era stata proposta nei miei confronti in seguito allo scioglimento del Consiglio Comunale. In questo momento felice per me ed i miei cari – aggiunge Surace – tengo ancora una volta a precisare, come già fatto in più occasioni, che l’amarezza per aver dovuto affrontare da innocente 3 lunghi anni di “battaglie” giudiziarie non si è mai trasformata in astio o rancore nei confronti dei magistrati inquirenti che mi hanno accusato, ne tanto meno dei giudici che hanno avuto il compito di accertare i fatti affermando la mia totale estraneità ad ogni tipo di reato ed escludendo anche ogni sorta di relazione sconveniente. Il sottoscritto, infatti, è ben consapevole che le indagini ed i susseguenti processi sono necessariamente uno strumento ineludibile per mantenere o ripristinare la legalità in una terra sfortunata come la nostra. Ciò anche quando oggetto di investigazioni risulta colui che alla fine dimostra la sua innocenza. Pertanto, nonostante le sofferenze che ho patito, le stesse che subirebbe qualsiasi persona innocente che viene sottoposta ad un rigoroso vaglio processuale – puntualizza Surace – ho sempre nutrito e nutro ancora grande stima, rispetto e fiducia in chi amministra la giustizia e nel nostro sistema giudiziario nel suo complesso. Il mio pensiero resterà tale e non muterà nemmeno qualora nel corso del mio futuro impegno politico e sociale, proteso esclusivamente a migliorare le condizioni di vita dei miei concittadini, il mio operato dovesse essere ancora oggetto di nuovi accertamenti. Non sfugge a chi scrive, infatti, che spendersi per gli altri implica grandi responsabilità e anche l’onere di essere messo continuamente in discussione». E ancora: «Forte di tali convinzioni e certo della correttezza che da sempre connota il mio operato, da oggi intendo, con maggiore forza e convinzione di prima, pensare al domani e riprendere da dove avevo lasciato. Ricomincerò, pertanto, a pensare a come risolvere “concretamente, i problemi dei miei concittadini: il lavoro che non c’è, il disagio sociale, lo scarso decoro urbano e delle nostre scuole, il mancato sviluppo turistico, nonchè i gravi problemi inerenti l’attività dei nostri pescatori. Ancor prima di decidere quando e con chi riprendere l’attività politica desidero continuare (perché in realtà non ho mai smesso) ad ascoltare dalla viva voce dei miei concittadini le problematiche che vivono giornalmente, denunciando il degrado e l’abbandono di una città che non solo non è progredita, ma addirittura è regredita in tanti troppi servizi e settori essenziali». Conclude Surace: «Da ultimo rivolgendomi a tutti coloro che mi sono stati accanto in questi lunghi anni di “purgatorio”, confortandomi e spingendomi a non desistere, alla mia famiglia per prima, ai miei avvocati, ma soprattutto ai miei concittadini, che con fiducia mi avevano investito di responsabilità amministrative (che mai ho tradito o inteso tradire), vanno i miei sentiti ringraziamenti e la promessa che la mia voce sarà di nuovo la loro, il mio impegno sarà per loro e con loro costruiremo un futuro migliore».
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