CAMPO CALABRO- “Tari e differenziata: quando i conti non tornano”. E’ quanto constata l’amministrazione ombra Passione Civile, la struttura creata dall’ opposizione e presieduta da Sandro Repaci che fa da contraltare alla giunta presieduta dal sindaco Idone.
Di seguito il documento completo che mette in luce il paradosso relativo alla differenzia, ovvero l’aumento della tassa sui rifiuti nonostante l’avvio del nuovo servizio:
Nell’anno 2016, l’anno della raccolta differenziata a Campo Calabro , l’Amministrazione Comunale aumenta la TA.RI. (Tassa sui Rifiuti); si passa da 437.000,00 euro (importo TA.RI. da Bilancio di previsione 2015) ad oltre 480.000,00 euro (importo TA.RI. da Bilancio di previsione 2016). La tassa, in progressivo aumento sin dal 2012, registra quindi l’ennesimo ingiustificato aumento di circa 45.000,00 euro .
E’ un aumento del tutto ingiustificato dal punto di vista tecnico ed inaccettabile sotto il profilo sociale. Ingiustificato dal punto di vista tecnico perché la raccolta differenziata comporta una oggettiva e significativa contrazione dei costi di gestione in quanto la stessa dovrebbe consentire una drastica riduzione di rifiuto indifferenziato da conferire in discarica. Inaccettabile dal punto di vista sociale perchè è come se ciascun abitante di Campo Calabro, donne, uomini, anziani, giovani, lattanti, pagasse ben 106,00 euro l’anno per questo servizio. La sola cifra indica quanto enorme e mostruoso sia il drenaggio impositivo che la nostra comunità ha subito in questi anni, per un servizio che purtroppo non ha mai funzionato peggio di com’è avvenuto in questi anni nella storia del Comune.
Con l’avvento della raccolta differenziata cesseranno di esistere tutta una serie di costi per il bilancio comunale, in quanto trasferiti a carico della società di gestione del servizio ed inglobati nel costo dello stesso tra i quali :
1. i costi del personale impiegato nel servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti in discarica, il quale verrà impiegato in altri servizi ed in altri centri di costo diversi dalla TARI;
2. i costi di gestione ordinaria dei mezzi (es. autocompattatore) impegnati nella raccolta dei rifiuti (carburante, bollo, assicurazione, manutenzione programmata ordinaria, guasti e rotture, etc.);
3. i costi di lavaggio strade e pulizia cassonetti già imputati ai bilanci comunali precedenti, regolarmente previsti in bilancio, ma mai eseguiti ;
4. i costi per interventi di somma urgenza (es. raccolta con ragno) nei periodi di incrementi dei rifiuti, o in concomitanza con disservizi legati al conferimento dei rifiuti in discarica;
5. i costi supplementari che il paese di Campo Calabro ha dovuto sopportare in conseguenza della <<migrazione della spazzatura>> dai paesi del comprensorio dove ormai da tempo è attiva e funziona la raccolta differenziata;
6. inoltre si ridurranno sensibilmente i costi di conferimento in discarica in conseguenza della drastica riduzione di rifiuto indifferenziato.
Ebbene nonostante tutto appaia chiaro ed oggettivamente condivisibile, la TA.RI. per il 2016 è stata aumentata, proprio nell’anno della differenziata, nell’anno della riduzione del rifiuto indifferenziato, nell’anno della scommessa civica e culturale nella quale tutti i comuni del circondario ci hanno preceduti.
Infatti il costo del trattamento e dello smaltimento del rifiuto indifferenziato ( in pratica le somme che versiamo per mandare i rifiuti in discarica), che è l’unico rimasto a carico del Comune, passa, nei Piani Finanziari approvati in Consiglio Comunale con il voto contrario e motivato dell’opposizione, da € 232.000,00 (da Bilancio di previsione 2015) ad € 198.000,00 (da Piano Finanziario TARI per il 2016), come dire appena 34.000,00 euro di riduzione del conferimento in discarica, a fronte di una quantità minima di rifiuto da conferire, rispetto al periodo precedente. E’ come se calcolassimo che nonostante l’avvio della differenziata, i rifiuti differenziati saranno i medesimi dello scorso anno ! .
Così in pratica, la raccolta differenziata diventa nei fatti un costo aggiuntivo allo smaltimento tradizionale dei rifiuti, e non viene considerata quale è, cioè un’opportunità, l’unica, che consenta una riduzione delle tariffe, come già successo in moltissimi Comuni, l’unica che consenta di mettere in moto meccanismi virtuosi e premianti nei confronti dei cittadini.
Quindi, mentre i cittadini degli altri comuni godono della riduzione della tariffa, l’Amministrazione Comunale di Campo Calabro aumenta la TARI invece di diminuirla. E’ come dire che per quadrare i conti mancano 45 mila euro e li prendiamo dalla TARI, aumentiamo le tasse perché non si sa come andrà a finire, aumentiamo la TARI perché non conosciamo il grado di sensibilità della gente o, meglio, non ce la sentiamo di assumerlo come elemento centrale di valutazioni e scelte strategiche.
Tutto ciò viene fatto dimenticando che la sfida è chiaramente culturale, sociale, che la sfida è sulla capacità di aggregazione, di coinvolgimento, che la sfida è globale e coinvolge tutta l’intera comunità che è pronta a fare la sua parte con coscienza e responsabilità e che da anni aspetta incredula i ritardi di una politica miope ed avvitata su se stessa, impegnata a combattere battaglie di retroguardia, tutte regolarmente perse, una dopo l’altra, di fronte ad innovazioni legislative, tecnologiche, culturali, di costume che non si è riusciti a leggere in chiave amministrativa.
L’aumento della TA.RI. non è solo l’ennesimo episodio di approssimazione ed aumento di una pressione impositiva oramai insostenibile: è il paradigma di questi anni di amministrazione e si inquadra in uno scenario singolare e desolante. Uno scenario dove la logica dei numeri e del fare cassa ha prevalso sul ragionamento, sulla discussione costruttiva, sul confronto civico, dove la paura ha prevalso sull’ottimismo, dove l’approssimazione e l’improvvisazione ha prevalso sulla competenza e sull’organizzazione, dove la strada facile dell’aumento delle tasse ha prevalso sulla strada difficile dello studio, della pianificazione e della programmazione delle azioni, dove la politica ha perso la sua funzione aggregante e trainante, e la sua capacità di interpretare un’esigenza, un sentimento collettivo, e tradurlo in azione concreta, snaturando la propria essenza e dimenticando le originarie e profonde ragioni della scelta di responsabilità e consapevolezza che chiunque si assuma il compito di governo del territorio dovrebbe avere fatto nei confronti della propria comunità.
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