L’ENERGIA CHE CI UNISCE
AL VIA IL PONTE ELETTRICO SOTTO LO STRETTO
La linea elettrica “Sorgente-Rizziconi” entra in esercizio
- 105 km la lunghezza complessiva, di cui 38 km sotto il mare, e fino a 1.100 MW di capacità di trasporto dell’energia elettrica: si inaugura oggi un’infrastruttura da record assoluto
- Oltre 700 milioni di euro per un’opera strategica, fondamentale per il sistema elettrico nazionale con un risparmio di circa 600 milioni di euro l’anno
- 700mila tonnellate di CO2 in meno in atmosfera ogni anno, 114 km di vecchie linee smantellate, minor impatto per oltre 200 ettari di territorio
Favazzina di Scilla- Terna ha inaugurato ieri, alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio, del Presidente AEEGSI (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico) Guido Bortoni e dell’Amministratore Delegato di Terna Matteo Del Fante, il nuovo elettrodotto “Sorgente Rizziconi”, la linea elettrica da record che unirà la regione Sicilia alla Calabria, al resto della Penisola e quindi all’Europa attraverso il sistema elettrico italiano ad alta tensione.
Con l’entrata in esercizio della “Sorgente-Rizziconi” Terna elimina l’ultimo “collo di bottiglia” esistente a livello zonale, creando le condizioni per annullare il differenziale di prezzo presente tra la Sicilia e il resto del Paese: l’Italia è ora tutta connessa dal punto di vista elettrico, con una linea ad alta tensione che collega la Sicilia alla Valle d’Aosta, senza soluzione di continuità. L’opera consentirà inoltre di utilizzare meglio la produzione rinnovabile siciliana, soprattutto eolico e fotovoltaico, per oltre 700 MW.
L’opera rappresenta un primato tutto italiano, è lunga complessivamente 105 km e utilizza il più lungo cavo sottomarino a corrente alternata a 380 kV al mondo – 38 km posati sul fondo del mare a una profondità massima di 376 metri. Essa consente di aumentare la capacità di trasporto dell’energia fino a 1.100 MW. Sul lato siciliano del collegamento, a Sorgente e Villafranca, così come in Calabria, a Scilla e Rizziconi, saranno in funzione quattro stazioni elettriche ad alta tecnologia che consentiranno il trasporto dell’energia in sicurezza. Nella stazione elettrica di Scilla è stata realizzata la struttura blindata più grande in Europa nel suo genere. Moderni tralicci monostelo a impatto ridotto sosterranno l’elettrodotto nel tratto aereo delle due Regioni, per una lunghezza complessiva di 60 km.
Imponenti anche le soluzioni di ingegneria adottate: per l’approdo del cavo in Calabria sono stati realizzati – per eliminare l’impatto sull’ambiente – il più profondo pozzo verticale (che scende per quasi 300 metri dentro la montagna) e il più lungo tunnel orizzontale (2,8 km) per cavi ad altissima tensione mai costruiti fino ad ora al mondo. Sul lato calabrese il corridoio formato dal tunnel e dal pozzo ospita in modo del tutto invisibile i cavi elettrici del collegamento che arrivano dal mare e vanno direttamente alla stazione elettrica di Scilla a oltre 600 metri di altitudine, senza impatto esterno né sulla spiaggia né sulla zona naturalistica protetta circostante.
Il progetto riguarda 2 province (Messina e Reggio Calabria) e 21 Comuni (Taurianova, Roccavaldina, Torregrotta, Rizziconi, Scilla, Valdina, Oppido Mamertina, Sinopoli, Cosoleto, Saponara, Spadafora, Varapodio, Pace del Mela, Rometta, San Pier Niceto, Monforte San Giorgio, San Filippo del Mela, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Condrò, Venetico, Villafranca Tirrena).
La nuova infrastruttura rappresenta un’opera strategica per la Calabria e la Sicilia, ma più in generale per il Paese poiché permette di utilizzare in modo più efficiente gli impianti di produzione del Sud Italia aumentando la concorrenza e consentendo quindi di abbassare i prezzi dell’energia a beneficio delle imprese e dei cittadini italiani. Il risparmio stimato con la nuova opera sarà, a partire da oggi, pari a circa 600 milioni annui che si vanno ad aggiungere agli oltre 7 miliardi di risparmi già generati dal 2005 attraverso il miglioramento che Terna ha apportato al sistema elettrico italiano con investimenti pari a circa 10 miliardi di euro. Investimenti che hanno permesso di ridurre le congestioni di rete, rendendo l’infrastruttura elettrica più integrata e agevolando i transiti di energia in Italia e con l’estero. Come conseguenza di questo, si è già assistito a un allineamento dei prezzi tra le principali zone in cui il mercato elettrico italiano è suddiviso e il Prezzo Unico Nazionale (PUN) si è ridotto sostanzialmente. Da ora, con questo collegamento efficiente, anche la Sicilia avrà una interconnessione adeguata.
Per il progetto, Terna, primo gestore di rete indipendente in Europa e tra i principali al mondo, ha investito negli ultimi 5 anni oltre 700 milioni di euro, uno dei più imponenti investimenti della storia del Gruppo. Il lavoro ha impegnato 150 aziende fra fornitori e realizzatori, di cui il 90% tutti italiani, con un livello di tecnologia e competenza eccellenti. Nel periodo sono stati complessivamente occupati più di 2.000 lavoratori.
Sul fronte ambientale, l’infrastruttura permetterà al nostro Paese di evitare emissioni nell’atmosfera pari a circa 700 mila tonnellate di CO2 ogni anno, corrispondenti alle emissioni di oltre 700 mila autovetture all’anno. Grazie all’abbattimento di 114 km di elettrodotto, pari a 400 tralicci obsoleti, potranno essere recuperate 2.500 tonnellate tra acciaio, alluminio, vetro e calcestruzzo per un peso complessivo pari a circa 10 Statue della Libertà e liberati 228 ettari di territorio, pari a circa 250 campi da calcio, anche grazie all’impiego, per i tratti in aereo lato Sicilia e Calabria, dei tralicci monostelo, innovativi sostegni che hanno un ingombro al suolo inferiore di 10 volte quello dei tralicci tradizionali.
In Sicilia e Calabria, Terna ha programmato, complessivamente, oltre 2 miliardi di euro di investimenti per ammodernare e potenziare la rete elettrica in un’area strategica, di cui circa la metà di futura realizzazione.
“Oggi sono particolarmente orgoglioso di inaugurare insieme alla massima carica di Governo e tutti voi un’opera infrastrutturale unica, tra le più innovative e tecnologicamente avanzate, per la quale abbiamo adottato soluzioni ingegneristiche straordinarie, prodotte dall’eccellenza italiana – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Terna Matteo Del Fante. Un progetto da primato che unendo elettricamente la Sicilia al continente permetterà di risparmiare circa 600 milioni di euro l’anno e consentirà di evitare emissioni in atmosfera pari a circa 700 mila tonnellate di CO2 l’anno. Il nuovo ponte elettrico sullo Stretto di Messina riveste un’importanza decisiva anche in relazione della strategica collocazione geografica della nostra penisola, corsia preferenziale per il futuro collegamento tra le reti del Nord Africa e quelle dell’Europa centrale. Un grazie a tutti, istituzioni, imprese e all’eccellente squadra di Terna per l’impegno grande e costante che ci ha permesso di conseguire questo risultato, non solo nostro ma del Paese”.
Cliccando nei link seguenti è possibile visionare tutti i numeri e le schede dell’opera:
scheda numeri_colori orizzontale
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