La campagna elettorale per il SI’ al Referendum di ottobre si sta basando sui taglia nastri! Almeno in Calabria, il Premier Renzi è già la seconda volta che viene a tagliare i nastrini ed agni taglio si moltiplicano gli amministratori aderenti al comitato del si. Dopo il taglio del nastro all’inaugurazione dell’ultimo diaframma della Salerno-Reggio Calabria, a Mormanno, il Premier torna in Calabria ad inaugurare a Favazzina il nuovo elettrodotto “Sorgente Rizziconi”, la linea elettrica da record che unirà la regione Sicilia alla Calabria, al resto della Penisola e quindi all’Europa attraverso il sistema elettrico italiano ad alta tensione. Nel descrivere l’opera realizzata dalla Terna, non certo al suo costo, ma ai benefici in risparmio energetico e di diminuzione di CO2 nell’atmosfera i plausi non mancherebbero. Ma dopo i meriti sui benefici è d’obbligo soffermarsi anche sull’impatto di criticità che la grande opera lascia dietro il taglio del nastro. Per eliminare l’impatto sull’ambiente è stato costruito un pozzo verticale, che scende per quasi 300 metri all’interno della montagna per poi proseguire con il più lungo tunnel orizzontale (2,8 km) per cavi ad altissima tensione mai costruiti fino ad ora al mondo. Ma ci siamo resi conto di quale montagna stiamo parlando? Una montagna famosa per il suo dissesto idrogeologico, che ad ogni temporale vengono giù sulla statale metri cubi di frane e senza dimenticare che forse la morte dormiva quando la massa franosa ha fatto deragliare un treno facendolo precipitare nel paesino di Favazzina senza causare alcun morto. La frazione di Melia è quella che ha più risentito a livello ambientale di questa opera, ma all’inaugurazione sarebbe diventato scomodo far notare l’obbrobrio della centrale elettrica costruita e tutti i cavi che dividono il cielo dalla vita quotidiana delle persone. Lo stupro che ha subito la montagna ha fatto prosciugare diverse falde acquifere per la deviazione delle acque necessarie alla costruzione del grande tunnel, ecco che gli abitanti di Melia notano dai loro rubinetti che l’acqua non sgorga ma piange. Qualche abitante lamenta pure il sospetto che il terreno delle coltivazioni abbia assorbito onde elettromagnetiche perché i semi piantati non danno né piante né frutti. Essendo che il “Comitato per la salute Costaviola” ha come mission quello di salvaguardare la salute della gente anche relativamente alle condizioni ambientali nocive ed insalubri, chiede al Sindaco Ciccone l’intervento dell’Arpacal e/o degli enti preposti per controllare se il suolo, l’aria ed anche l’acqua di Melia e frazioni limitrofe, siano contaminate da sostanze e/o radiazioni provenienti dalla centrale elettrica e comunque dai lavori dell’elettrodotto. Così come i cittadini di Melia rivendicano il diritto ad avere investiti nella loro frazione i fondi compensativi all’uopo destinati per l’opera realizzata! Il taglio del nastro ha fatto si che il primo cittadino di Scilla e molti dei suoi consiglieri rispondessero “presente” all’appello del Presidente Oliverio di schierarsi per il si al Referendum, ma prima di servo di partito si ricordi il Sindaco Ciccone che è stato eletto per servire i suoi cittadini, quindi ascolti l’appello di questo Comitato, le rivendicazioni degli abitati di Melia e chieda loro scusa se al gran galà dell’inaugurazione ha messo come la polvere sotto il tappeto il prezzo ambientale pagato dalla piccola frazione e dalle zone limitrofe. Ricordi soprattutto che la cosa più importante caro Sindaco è rimanere nella mente dei propri cittadini che le hanno dato mandato di amministrarli ed operare per il loro bene, perchè quando al potere politico-partitico non servirà più, lei…tornerà ad essere “ignoto 1”.
Silvana Ruggiero – Comitato per la salute Costaviola
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