L’ANGOLO DELLA POESIA. “L’ipocrisia”: nei versi di Pat Porpiglia il malessere italiano

Care amiche e amici lettori di “Villaedintorni”, ecco la mia poesia della settimana dal titolo “L’ipocrisia” tratta dalla mia raccolta “Riflessioni poetiche”
“L’ipocrisia”, almeno nelle mie intenzioni, vuole evidenziare la precaria e umiliante condizione sociale e umana in cui versano i cittadini italiani da alcuni anni. La nostra società attuale è stata mal governata e amministrata (“le stanze del potere”) in quanto, in molti casi,i corrotti, gli immorali, gli ingiusti, gli incapaci, i raccomandati (“rospi, serpenti e topi di fogna”) hanno spodestato oppure hanno impedito ai meritevoli, agli onesti, ai giusti e agli acculturati (“le aquile”) di occupare i posti più importanti in seno alla politica e alla P.A. Pur senza fare di tutte le erbe un fascio, perché si diventa poco credibili, è sotto gli occhi di tutti che stiamo attraversando un momento di grande malessere in Italia, causato non certamente dai cittadini ma dalle nostre classi dirigenti. Il costo più grande di questa cattiva amministrazione,è stato pagato principalmente dalle classi medie, mentre il numero dei poveri nel nostro paese è in costante aumento.
Ci attendono, secondo i dati e le cattive previsioni economiche rilasciate dall’ISTAT, “lunghi inverni miseri” prima che un cambiamento in positivo possa arrivare che ci consentirebbe di riscattare la nostra “appassita dignità umana”.

L’IPOCRISIA

Rospi, serpenti,topi di fogna
Popolano numerosi
Le ingorde stanze del potere
Da quando le aquile
Hanno perso il doveroso
Senso dell’onore.
Lunghi inverni miseri,
orbi d’un futile giudizio universale,
in attesa del riscatto
di un’appassita umana dignità.