“È stata una giornata molto importante. Il premier è venuto a Scilla per inaugurare l’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi”, un’opera strategica che avrà ricadute economiche positive per tutta l’Italia. L’organizzazione è stata perfetta, l’emozione tanta. Oggi è stata scritta una pagina di storia di questo grande Paese”. Queste le parole postate dal Sindaco Ciccone nella sua pagina Facebook! A trecento metri dall’”organizzazione perfetta” si trova il cimitero del paesino di Favazzina dove andando a trovare i miei cari da parte di mio marito mi trovo davanti ad un abbandono totale, con erbacce dappertutto! Ho avvertito un luogo sconsacrato dall’indifferenza e non ci vuole molto per comprendere cosa mi sia venuto in mente per prima cosa se non la grande festa in pompa magna dell’inaugurazione dell’elettrodotto, che ha rappresentato (come spesso ho detto) un tappeto dove nasconderci sotto la polvere delle cose non fatte e di quelle disattese. Una vecchietta ricurva cercava di sradicare l’erbaccia dinanzi alla tomba del suo caro. Ho pensato che è questo il destino delle frazioni, essere ricordate in campagna elettorale e dimenticate una volta seduti sulla poltrona. In inverno non ci abitano nemmeno cinquecento anime e la maggior parte sono residenti anziani, i giovani emigrati tornano in estate, così come in estate il paesino vede popolarsi le sue spiagge per il suo bellissimo mare, ma Favazzina non sempre è scritta nelle carte geografiche, così come spesso è dimenticata dall’istituzione! Se i problemi economici comunali non permettono di intervenire per la pulizia del cimitero, allora il Sig. Sindaco metta in atto un punto del suo programma elettorale ed abbia il carisma di motivare i giovani scillesi a prendersi cura volontariamente del bene comune, vedrà che ne saranno entusiasti. Ho con Favazzina un legame affettivo-familiare e so che le persone anziane che ci vivono devono delegare qualche parente per i bisogni alimentari, farmacologiche e quant’altro. A volte li vedo ai bordi della statale a chiedere un passaggio e quando è capitato a me di concederlo, raccontano il loro abbandono ma anche l’amore per il proprio paesino ed anche chi ha figli in altre parti dell’Italia o del mondo, loro preferiscono morire dove hanno vissuto. Ed allora, allo sdegno dell’abbandono del piccolo cimitero non posso non aggiungere l’amarezza dell’assenza di un servizio navetta (taxi sociale) per sopperire ai bisogni degli abitanti per andare da un medico, per fare esami clinici, ma anche la spesa. Giornata storica quella della venuta del Premier? E chi se lo ricorderà nel tempo? Non è detto che le cose grandi facciano grandi le persone semmai al contrario, quindi Sig. Sindaco faccia il primo cittadino non il primo valletto, attui una politica sociale che garantisca diritti e tutele delle fasce deboli, si ricordi che del territorio scillese fanno parte anche le frazioni che se valorizzate non possono che divenire un valore paesaggistico e turistico aggiuntivo alla già bella Scilla.
Silvana Ruggiero
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