SANT’ALESSIO IN ASPROMONTE – Creare la “Comunità del cibo olio extravergine della Vallata del Gallico” Slow Food “Versante dello Stretto e Costa Viola”.
Questo l’obiettivo dichiarato venerdì pomeriggio presso l’antico frantoio Calabrò, con il sindaco di casa Stefano Calabrò che per primo ha manifestato la disponibilità dell’amministrazione comunale a intraprendere il percorso virtuoso che vede finalmente più olivicoltori andare verso la stessa direzione. Medesimo interesse è stato espresso dagli altri amministratori della Vallata del Gallico presenti all’evento, il sindaco di Calanna Domenico Romeo e l’assessore comunale di Santo Stefano Diego Coppola.
L’iniziativa è entrata nel vivo con l’intervento di Antonio Paolillo, responsabile della Comunità del cibo della condotta Slow Food Versante dello Stretto e Costa Viola, il quale ha illustrato l’attività della stessa condotta sottolineando l’importanza di un’azione di tutela dell’olio extravergine di oliva della Vallata del Gallico.
Di sostenibilità e qualità delle produzioni olivicole ha parlato Rocco Mafrica, docente di arboricoltura speciale, il quale ha evidenziato che Spagna, Argentina, Grecia, Tunisia superano nettamente l’Italia (e nello specifico la Calabria) nella produzione di olio, poiché «questi Paesi hanno saputo sfruttare meglio investimenti mirati all’innovazione dei sistemi di impianto degli olivi creando, così, una migliore gestione del terreno riuscendo ad abbattere anche i costi di produzione».
Gli aspetti legati alla qualità dell’olio extravergine di oliva sono stati trattati da Marco Poiana ed Enzo Milasi, rispettivamente docente di Scienze e Tecnologie Alimentari e referente dell’Alleanza dei cuochi. Un ruolo fondamentale nel produrre un buon extravergine parte dal campo-ha sottolineato l’esperto docente- proprio dal momento della raccolta delle olive le quali devono giungere in frantoio integre e nel minor tempo possibile. Uno standard di qualità elevata si può mantenere solo applicando buone pratiche di lavorazione soprattutto in frantoio. Quindi molta attenzione va posta alle fasi di frangitura e gramolatura specialmente nello scongiurare la perdita di preziosi composti quali i biofenoli.
«E’ importante fare rete per tutelare e valorizzare un prodotto dalle enormi potenzialità qual è, appunto, l’olio prodotto nella Vallata del Gallico», ha concluso il fiduciario Slow Food Francesco Foti. f.m.
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