BAGNARA. Dipendenti comunali senza stipendio, l’Agess si appella alla Regione

16 Giugno 2016
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silvana ruggiero

Silvana Ruggiero 

BAGNARA CALABRA – Piovono soldi europei, regionali e si decanta il patto per la Calabria stilato dal Governo, ma anche se tutti questi fondi (FSE, FSC, Pac, ecc..) sono destinati alle infrastrutture e/o assistenza sociale, non si può accettare che nessun fondo piova nulla sulle famiglie dei dipendenti del Comune di Bagnara Calabra che non hanno ricevuto lo stipendio di maggio e non hanno nessuna sicurezza di riceverlo per gli altri mesi! Questo è il destino di tutti quei comuni che per colpa di amministrazioni poco felici nell’amministrare i soldi pubblici (quindi non soldi loro ma dei cittadini) hanno mandato sull’orlo del baratro le casse comunali e a pagarne le conseguenze sono oltre i servizi essenziali, i dipendenti dell’Ente a cui viene negato il diritto di essere retribuiti per mantenere la propria famiglia. Dinanzi a tutto questo non si può gioire dei fiumi di trasferimenti monetari che giungeranno per altre finalità seppur già programmate. Oggi come non mai occorre avere il coraggio, prima di proclamare slogan di patti per la Calabria, per la città Metropolitana e quant’altro di monitorare le priorità esistenziali dei cittadini. Ben vengano questi fondi ma solo quando se ne può godere con una tranquillità familiare e sicurezza di poter sfamare i propri figli, altrimenti è come se l’ostentare bravura ed efficienza politica equivale a installare parabole satellitari su delle baracche, che senso avrebbero e soprattutto che utilità possono trarre le famiglie! Dinanzi ai bisogni di quest’ultime, al rischio della loro povertà assoluta e di vedere calpestata la propria dignità, credo che non sarà impossibile dirottare questi fondi verso le priorità esistenziali. Non è tollerabile che i cittadini, i padri e madri di famiglia dipendenti dell’Ente pubblico, debbano pagare la gestione scellerata di chi aveva il diritto/dovere di rappresentarli e tutelarli. Sono stati istituiti fondi per le vittime di mafia, di guerra, della strada, del lavoro, perché non prevedere dei fondi che riparino alle gestioni scellerate di taluni amministratori? I cittadini per quanto riguarda i servizi, ed i dipendenti comunali per quanto riguarda le loro giuste spettanze retributive, non sono forse da considerare vittime?   Qui non vige la metafora che l’albero pecca ed i rami pagano! Perché i dipendenti comunali non sono rami di un albero, ma lavoratori alle dipendenze di un Ente pubblico, gestito con fondi pubblici e con una responsabilità pubblica, che evidentemente hanno tradito il mandato legittimatogli dal suffragio elettorale, ma se responsabili vanno ricercati, non certo sono i dipendenti del Comune, loro hanno lavorato e prodotto non in base all’amministratore di turno, ma in base al loro contratto lavorativo che prescinde dalla politica, dagli sprechi economici e dalle logiche astruse di chi in un determinato momento è chiamato a governare il paese.

Rivolgo un appello al Governatore Oliverio ed all’Assessora Regionale al Lavoro Federica Roccisano, affinchè grazie alla loro posizione istituzione, si facciano garanti di questo status di giustizia! Quando un Comune è in dissesto o pre dissesto o comunque perde capacità economica di garantire non solo i servizi essenziali per i cittadini, ma non riesce a garantire gli stipendi ai suoi dipendenti, si mettano in moto delle azioni di tutela, perché essere cittadini in un Comune violentato da infelici amministrazioni e/o essere dipendenti del medesimo comune non è una colpa da espiare, i dipendenti del Comune di Bagnara (ma anche di altri comuni nella stessa situazione)  non sono e non devono essere gli imputati, ma la parte lesa e come tale va tutelata!

L’ attività dell’ Assessora  Roccisano e della Giunta Regionale è sotto gli occhi di tutti che è rivolta nella direzione di creare opportunità lavorative e motivazioni per evitare l’emigrazione forzata dalla Calabria, per questo in ultima istanza, mi rivolgo alla loro sensibilità e prerogativa istituzionale di preservare chi il lavoro in Calabria già c’è l’ha e che non per colpa della crisi (alibi in molti situazioni) ma per responsabilità amministrative-gestionali rischia di perdere la propria capacità economica di portare avanti con dignità la propria famiglia. Ben vengano tutti i fondi europei, metropolitani e statali, ma occorre dare priorità a chi da un giorno all’altro si ritrova senza stipendio e quindi vittima di colpe altrui.

Pertanto chiedo e auspico che il mio appello venga recepito, che se non vi è possibilità di dirottare i fondi strutturali già programmati, che il Governo Regionale si faccia promotore di istituire un fondo per i comuni in dissesto finanziario, per garantire gli stipendi di quei lavoratori a cui non va applicato una sorta di art. 18, perchè  non c’è né giustificato né conclamato motivo di essere e sentirsi licenziati in bianco, ovvero lavorare senza essere retribuiti !

Silvana Ruggiero – Agess

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