Relativamente al protocollo di intesa firmato dalla Regione Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale sull’impiego di 600 soggetti disoccupati e disoccupati con lo status di percettori di ammortizzatori sociali in deroga per l’assistenza di base ed educativa degli alunni disabili, non mi lascio trascinare facilmente dall’onda dell’entusiasmo, perché dinanzi ai servizi di assistenza alle persone e in questo caso ad alunni disabili il mio disincanto mi porta prima a ponderare e valutare le azioni che si intraprendono e poi a comportarmi di conseguenza. Non si può certo non dire che il protocollo così come detto e scritto sui media avrà un impatto ed una rilevanza sociale altissima, ma il ruolo delle Associazioni che si occupano di disabilità è quello di tutelare, vigilare e ponderare su altri aspetti che vanno ben oltre le risonanze mediatiche, perché a riflettori mediatici spenti, saranno gli alunni disabili e le loro famiglie a dover eventualmente gioire o rivendicare. Dei 600 soggetti disoccupati o percettori di mobilità in deroga, 450 saranno destinati all’assistenza di base, cioè all’igiene personale degli alunni disabili con relativo accompagno degli stessi ai servizi igienici. Il contratto avrà una durata di dieci mesi di cui uno dedicato alla formazione e si legge altresì che trattasi di percorsi formativi-lavorativi. E’ ovvio che ancora non sono a conoscenza del bando né dei criteri di selezione dei soggetti che ne faranno domanda perché dire “con requisiti professionali e morali” dice tutto e niente, quindi prima che la festa finisca, l’Associazione Agess esprime delle perplessità che oggi non vogliono essere assolutamente delle critiche (quelle magari ci saranno a posteriori se le cose dette e scritte non funzioneranno) ma uno spunto di riflessione affinchè dal protocollo firmato non si dia più attenzione all’aspetto occupazionale ma anche ai benefici o meno degli alunni con disabilità e quando parlo di benefici non mi riferisco a quelli di avere l’assistenza di base già dal primo giorno di scuola. Non accetteremo mai che chi svolgerà questa funzione/servizio che riguarda la sfera personale degli alunni disabili, siano mandati a farlo dopo un corso formativo di qualche ora e senza propensione, perché per l’assistenza di base non occorre conoscere il mappamondo, ma sicuramente occorre fare dei percorsi formativi psico-relazionali di lunga durata.
Gli alunni disabili non sono ammortizzatori sociali questo sia ben chiaro! E seppur come cittadina calabrese mi verrebbe da esultare per questo protocollo che dà ossigeno a persone con o senza laurea in cerca di occupazione, come Associazione abbiamo il dovere di vigilare sulla incolumità degli alunni disabili, soggetti indifesi ed incapace di difendersi e/o di esprimere disagi di ogni sorta.
La disabilità sappiamo bene è la prima impresa che offre occupazione, prima, durante e dopo di noi, oggi questa impresa diviene sotto certi aspetti un ammortizzatore sociale, ma abbiamo anche imparato bene dalla cronaca quotidiana quanto dolore l’essere umano che lavora presso la disabilità può procurare al disabile ed alle famiglie, per questo l’Associazione Agess non esulta per ora per il protocollo firmato, lo farà se ci saranno i presupposti, in itenere della sua attuazione.
Silvana Ruggiero – Presidente Associazione Agess
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