AREA DELLO STRETTO. Navi ferroviarie fuori norma, passeggeri costretti a lasciare il vagone durante l'attraversamento: si viaggia sul "ponte"

AREA DELLO STRETTO – «La visita in parola ha avuto esito non soddisfacente  per gravi non conformità inerenti la sicurezza della navigazione e le misure volte alla tutela dell’unità in caso di incendio. Nella fattispecie la gruetta di ammaino del battello di emergenza risultava essere non operativa e pertanto il “rescue boat” non è stato ammainato nell’immediato non potenziale pregiudizio per la sicurezza dei passeggeri a bordo. Come noto l’unità in parola è sprovvista di imbarcazioni di salvataggio e pertanto le zattere di salvataggio devono essere radunate tramite il battello di emergenza in dotazione indispensabile in caso di recupero di uomo in mare Per quanto concerne l’aspetto relativo alla prevenzione incendio a bordo, l’unità trasporta nelle acque dello Stretto di Messina mezzi ferroviari con relativi passeggeri a bordo. Al fine di garantire l’incolumità dei passeggeri ivi presenti gli stessi devono lasciare il mezzo ferroviario prima della partenza dell’unità per recarsi nel ponte passeggeri dell’unità durante la traversata nello Stretto di Messina». Così la Capitaneria di porto di Messina, a seguito di un controllo su uno dei traghetti di Rfi, ha dato lo stop alla navigazione dei passeggeri dentro i vagoni ferroviari. L’ordine per le Ferrovie è infatti quello di far scende i viaggiatori dai treni durante l’attraversamento dello Stretto: per motivi di sicurezza dovranno salire sul ponte con i bagagli in mano. Il problema, come già spiega la nota di Rfi, è il sistema antincendio dei mezzi Rfi, risultato non a norma. Una situazione che, certamente, è fonte di disagi per i viaggiatori, specie per quali affetti da disabilità. Tant’è che i sindacati sono già sul piede di guerra e chiedono spiegazioni più precise.

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