REGGIO. La Polizia di Stato arresta un 31enne marocchino per rapina e maltrattamenti in famiglia

2 Settembre 2016
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Nella nottata odierna, gli operatori del Nucleo Volanti in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria hanno arrestato,  in flagranza di reato, EN NASSIRY Abdelhaq, 31enne marocchino pluripregiudicato, per i reati di maltrattamenti in famiglia e rapina in danno della convivente italiana 37enne.

L’uomo, secondo la ricostruzione dei fatti e in base alle testimonianza della vittima, nella tarda serata di ieri, attendeva la donna in casa e, al suo rientro, la minacciava di morte e la aggrediva violentemente, colpendola ripetutamente al capo, gettandola in terra e sottraendole dalla borsa la somma di 400 euro. Solo un attimo di distrazione dell’uomo permetteva alla donna di fuggire dall’abitazione, ma veniva raggiunta in strada ed ancora malmenata. Tuttavia, la vittima riusciva a contattare il “113”, consentendo così l’immediato intervento del personale della Polizia di Stato che, dopo una iniziale fuga dell’aggressore, con un’intensa attività di ricerca, riusciva a rintracciarlo.

 La denuncia della vittima permetteva agli operatori di delineare un quadro familiare caratterizzato da continui episodi di violenza, reiterati negli anni, nel corso dei quali la donna veniva spesso percossa dal compagno con calci, pugni ed anche a colpi di bastone, nonché  costretta  ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.

L’uomo è stato, quindi, arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia e rapina in danno della convivente e, successivamente, tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.

Anche questo episodio di violenza contro le donne è stato gestito dal personale della Polizia di Stato utilizzando il protocollo operativo E.V.A., acronimo di “Esame delle Violenze Agite”, concepito per l’ottimale gestione degli interventi per liti in famiglia. Tale protocollo consente, infatti, di accedere ad una check-list, da cui emergono specifici “indicatori” di violenza domestica, con la preziosa possibilità di raccordare i singoli episodi di violenza e ricostruire l’eventuale abitualità del reato di maltrattamenti in famiglia. Ciò consente, nei casi di flagranza di reato, l’arresto obbligatorio dell’autore delle condotte violente.

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