CAMPO C. Il Pd è sparito, Sinicropi in campo per la ricostruzione

26 Settembre 2016
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IL TEMPO E’ SEMPRE GALANTUOMO E RESTITUISCE TUTTO QUELLO CHE  IN PASSATO HAI TENTATO DI DIRE E FARE PER PROTEGGERE  UNA COMUNITA’ .

4 anni fa, esatti, infatti  noi dell’allora partito Democratico, che facevamo riferimento all’area dei Democratici di Sinistra, scrivemmo una lettera e un articolo indirizzato alla stampa e ai vertici ,di allora, provinciali dei Dem.

Un articolo che dichiarava la nostra volontà a non prendere più la tessera di quel partito perché in ambito comunale si stavano verificando delle situazioni che, secondo noi, non avrebbero portato alla crescita prima del tessuto sociale del paese e contestualmente  alla patrimonializzazione culturale e politica di un Partito che era diventato la casa dell’Autocelebrazione nel nostro comune.

Allora infatti chiedevamo che  il nostro Partito diventasse davvero perno centrale dell’agire politico di una cittadina che nella sua storia e’ stata sempre rappresentata da un’anima rivolta a sinistra, sempre presente e parte attiva nella discussione politica.

In quei mesi, anzi in questi ultimi anni invece quel partito e’ divenuto un posto dove si autocertificava il tentativo carrieristico di chi tentava la scalata alla classifica della politica e utilizzava uno spazio vitale per la sinistra campese come un club privilegiato ed esclusivo.

Purtroppo dopo 4 anni ,tutto si e’ avverato.

La porta della sede chiusa, i suoi iscritti sfrattati e i tanti affezionati sparsi e delusi per il territorio.

Per chi come me ha sempre creduto e crede al progetto del PD tutto questo è una vera e sentita delusione. Ma sarebbe inutile oggi cominciare a ricordare chi avallo tutto questo per scopi politico-strategici affibbiandogli delle colpe che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Alla luce di tutto ciò sarebbe come sparare sulla croce rossa !

Ho assistito pochi giorni fa alla festa regionale del mio partito, perché nonostante io non abbia  più in tasca la tessera, ho sempre votato e aiutato quel partito, e la delusione più grossa è stata non vedere rappresentanti della mia zona .

Una volta Villa, Campo, San Roberto e Fiumara avrebbero riempito la platea. Adesso tranne qualche presente, tutti quei “fedelissimi” sono spariti.

E sono spariti forse nel momento in cui oggi grazie alle necesserarie,dovute e vincenti politiche di ringiovanimento che vedono in prima fila il Sindaco della città Metropolitana e il Presidente del Consiglio Regionale, miei coetanei, capaci,competenti e con un bagaglio culturale da far invidia ai vecchi lupi della politica che ancora galleggiano nelle linee d’ombra nel tentativo di tornare  in auge quando ci sarà una nuova possibilità per loro, si sta  avviando  un processo di rinnovamento culturale e sociale che sta riportando la Politica ai posti che merita, ovvero  al servizio dei cittadini .

Il partito è sparito a Campo Calabro  come temavamo. Avevamo paura che tutto il lavoro svolto e tutto l’impegno profuso nel cercare di creare una nuova classe dirigente andasse perso per colpa di chi con grande astuzia riusciva a far sembrare l’acqua  vino, come il nuovo messia, si prometteva sviluppo e possibilità additando per di più chi invece per anni ci ha messo passione,lavoro,sudore,soldi e volontà  facendolo passare per nemico chi lavorava per la comunità nascondendo,cosi, i propri interessi di parte.

La considerazione più triste va fatta analizzando i numeri. Sara anche una deformazione professionale ,visto il lavoro che svolgo. Prima dell’avvento del Partito Democratico sono stato l’ultimo segretario dei Democratici di Sinistra del mio paese. Il circolo “Gaetano Cingari”, tra le altre cose non smetterò mai di ringraziare la famiglia del defunto onorevole per l’appoggio che ci aveva sempre prestato , contava circa 50 iscritti. 20 aderenti ai Ds e circa 30 giovani iscritti e tesserati alla Sinistra Giovanile.

Con l’avvento del PD  avevamo costituito un circolo che vedeva nel 2011 circa 35 tesserati in un comune dove gli aventi diritti al voto sono circa 3.000 anime.

A distanza di 4 anni, dopo 2 mandati comunali amministrativi, 1 candidatura alle Primarie, una alla regionale, una alla provincia ,feste del Pd di Zona e il presidente del Partito PROVINCIALE  residente nel nostro comune si è passati a 0 iscritti, sfrattati dalla sede e con il Primo Cittadino candidato per la citta metropolitana con la lista dei Socialisti.

Mi piange  il cuore, alla vigilia di un referendum  importante di ottobre e di traguardi di crescita raggiungibili, ma  oggi il PD nel mio paese non esiste.

Quando iniziammo il progetto di portare  ad amministrare il nostro comune da  un sindaco del nostro Partito avevamo sperato tutti che le cose potessero andare in modo diverso. Devo dire tra le altre cose, che molti dei progetti della prima amministrazione,  portati avanti da alcuni elementi della giunta, sono stati proficui per  il nostro comune.

Importanti traguardi sono stati raggiunti, e  i giusti meriti vanno dati. Esempio su tutti i fondi per la creazione della Villa Comunale o del progetto (questo si  opinabile) per  i Forti Ubertini di Matiniti.

Ma al nostro paese  non serve solo ,questo serve un rilancio culturale che possa essere di slancio all’economia. L’età media della popolazione si abbassa ogni anno perché in una terra dove  il lavoro non esiste, il nostro comune azzera completamente le possibilità di crescita  occupazionale dei nostri giovani.

Eppure  la nostra zona industriale cresce di importanza con la nascita di stabilimenti e nuovi investimenti che però non hanno ricaduta  occupazionale. Ci siamo dovuti preoccupare tra le altre cose di un problema come quello del bitume. Problema, grazie a dio, risolto ma che avrebbe potuto a monte  far risparmiare del tempo e concentrare le energie su altro. Un’amministrazione comunale che se solo si sarebbe fermata ad ascoltare  la minoranza e i comitati dei cittadini avrebbe seguito la strada migliore. Infatti  la sentenza e le delibere non hanno fatto altro che certificare cose che altri urlavano ai palazzi comunali da molto tempo prima.

Ho per scelta abbandonato la scena politica del mio paese ,perché non era più possibile discutere di politica stessa. Ormai si erano creati animi e astio personale per cui rischiavi di rovinare, per colpa di pochi che erano guidati da interessi personali, rapporti duraturi nel tempo.

La discussione politica si è spostata su fatti personali ed è uscita dai luoghi adatti .Prima di ogni incontro formale si svolgevano incontri informali per dettare la linea politica da seguire.

Il risultato di tutto ciò?

Che nel 2017 si voterà per le amministrative e sul territorio l’unica associazione a sopravvivere ed essere operante sul territorio è  il Movimento Passione Civile .

Altro? Partiti inesistenti, discussione politica sotto lo zero.

Nel Luglio 2011 si inaugurava  il Circolo dei giovani democratici alla presenza dei giovani consiglieri Irto e Falcomatá, dopo 5 anni scrivo nel tentativo di risvegliare  la situazione stagnante del comune a cui tengo e di cui sono innamorato.

Il mio augurio è che chi ha il compito di risvegliare, le anime di sinistra e riaprire i circoli del PD in giro per  i comuni della Provincia si impegni affinché si possa ritornare a discutere e analizzare i problemi del territorio.

Occupazione, Ambiente, Sviluppo e Area Metropolitana non possono e devono essere discussioni da bar ma devono tornare a essere discusse anche animatamente nelle sedi competenti.

La speranza è che non accada più che  qualcuno si impossessi, con l’avallo degli organismi dirigenti, di interi circoli mettendo da parte la Democrazia Interna e non ascoltando tutti, anche le minoranze che spesso sono da stimolo per la risoluzione di problemi futuri.

Noi lo siamo stati a Campo e l’assenza del Circolo Territoriale nel nostro comune cosi come in tanti altri dove le realtà politiche della sinistra erano presenti, è la prova certificata di come a una vittoria facile e senza fondamenta bisogna preferire sempre  il bene della collettività.

A scanso di equivoci questa  mia nota, non vuole essere un “Ve lo avevamo detto!”, anche se sarebbe facile affermarlo, ma la speranza che in tanti da domani possano tornare ad avere voglia di far del bene  al proprio territorio.

Umberto Sinicropi

 

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