REGGIO. Allo scrittore sanrobertese Pat Porpiglia il prestigioso premio Lettere, Arte e Scienza per l'area dello Stretto "Domenico Smorto"

Si è svolta lo scorso venerdì 28 ottobre alle ore 16.30, alla presenza di un folto pubblico e di numerose autorità,  presso il Palazzo della Provincia “Corrado Alvaro” in Reggio Calabria la cerimonia di premiazione della 4° Edizione – 2016 del Premio Lettere, Arte e Scienza per l’Area dello Stretto dedicato al compianto dott. Domenico Smorto, un grande uomo e un eccellente professionista. Il premio è nato dall’esigenza di valorizzare e promuovere la cultura, nei diversi ambiti della Letteratura, dell’Arte, della ricerca e della saggistica storica e della Ricerca Medico Scientifica nell’Italia Meridionale.

Il dott. Pat Porpiglia ha ottenuto il primo premio ex equo nella sezione G -Saggistica riservato a narratori meridionali- con il suo libro “Giovani calabresi. Speranze e delusioni” con la seguente motivazione: “La Calabria ha bisogno di trovare l’orgoglio del proprio passato non soltanto quello rappresentato da grandi uomini ma anche quello dei nostri nonni che avevano trovato il coraggio di scommettere sul loro futuro in momenti difficili”.

Dopo avere rivolto un caloroso saluto ai presenti, agli organizzatori dell’evento egli si è rivolto alla giuria con queste parole:

“Un artista, sia esso un pittore o uno scultore, un musicista o un compositore e a maggior ragione un poeta o uno scrittore vogliono condividere uno o più messaggi con degli ipotetici lettori. Se il messaggio o i messaggi riescono a raggiungere il cuore e la mente di questi ipotetici lettori questo è un chiaro segno indicatore della validità dell’opera dell’artista. Io sono grato che i messaggi presenti nel mio libro “Giovani calabresi. Speranze delusioni” siano riusciti a toccare il cuore e la mente dei componenti della giuria.”

 “Giovani calabresi: Speranze delusioni” è una raccolta di racconti, 5 per l’esattezza e di una lunga prefazione in cui lo scrittore espone le ragioni che lo hanno spinto a scrivere quest’ultimo libro. Quali sono queste ragioni:

• La mia smania di libertà intellettuale;
• Il mio forte desiderio di essere un attento interprete del mio tempo e del mio mondo;
• La mia voglia di raccontare la verità sociale ed economica calabrese attraverso l’uso della finzione letteraria.

I 5 racconti, ognuno di essi in sé conclusi, è legato da un comune filo conduttore: la grave crisi economica che è iniziata con i mutui subprime negli Stati Uniti nel lontano 2008 e che ha attraversato tutti i paesi europei, Italia inclusa, creando una forte stagnazione/depressione economica. La crisi in Italia ha ulteriormente allargato la forbice sciale ed economica tra i ricchi e i poveri.

I racconti cercano di evidenziare non soltanto i gravi e evidenti problemi economici e esteriori quali la chiusura di piccole imprese commerciali e industriali a conduzione familiare ma anche i problemi intimistici, psicologici, interiori che sono ancora più gravi, dolorosi, penosi e amari in quanto sono consumati all’interno della famiglia o dello stesso individuo.

In tutti i romanzi o racconti dello scrittore incluso “Giovani calabresi: speranze e delusioni” anche quando viene descritto un ambiente socioculturale sotto molto aspetti ineguale, corrotto e a volte persino violento brilla sempre una luce alla fine del tunnel esistenziale la quale può essere raggiunta da tutti coloro, giovani e meno giovani, che sono riusciti a mantenere intatta la capacità di sognare e la voglia di mettersi in gioco contando sulla propria intraprendenza, intelligenza, qualità, virtù e soprattutto i propri meriti.