CAMPO C. Fortino Poggio-Pignatelli, l'amministrazione ombra incalza: «Rendere veramente fruibili i luoghi»

È già trascorso un anno dal termine dei “lavori di recupero e valorizzazione del fortino umbertino Poggio Pignatelli” iniziati il 18.06.2014 e conclusisi il 10.11.2015 così come attestato dal certificato di regolare esecuzione. La gestione delle aree interne e dei fabbricati del Forte è stata assegnata a diverse associazioni che, nel corso di questi mesi, hanno iniziato le loro attività come riportato dai social, dagli organi di stampa e come dichiarato dal Sindaco in diverse occasioni. Rimane comunque il fatto che, nonostante i proclami sulle occasioni di portata storica per lo sviluppo del paese e della sua economia che il Fortino avrebbe offerto, ben pochi campesi hanno avuto l’opportunità di visitare l’area e apprezzare i lavori di recupero e valorizzazione eseguiti. È come se l’intera comunità sia rimasta estranea a luoghi il cui accesso era ieri vietato perché zona militare e da cui oggi continua a rimanere esclusa per cause che non ci è dato di conoscere. Questi luoghi non possono essere visitati, né ad oggi esiste una disciplina degli ingressi e della loro fruizione. Non si comprende a dire il vero nemmeno quali parti del forte siano assegnate all’una o all’altra associazione e chi sia il responsabile dell’apertura dei cancelli, né a chi ci si debba rivolgere per entrarvi. Riteniamo sia compito del comune e non degli assegnatari rendere fruibili i luoghi e disciplinare l’uso delle varie parti e delle zone comuni. Ci sembra pertanto paradossale che siano stati investiti ben 501 mila euro nella valorizzazione del Fortino, mentre nemmeno un euro è stato dedicato al recupero e miglioramento dell’unica via di accesso all’area, la vecchia strada militare che dalla provinciale si snoda per raggiungere Poggio Pignatelli e che nel progetto era stata definita, nella relazione tecnica che accompagnava il capitolato: “uno dei percorsi più affascinanti e panoramici della costa calabra”. Tale strada ancor oggi risulta assolutamente impercorribile, e così come descritto nella stessa relazione tecnica del progetto “era ed è fortemente degradata, disseminata di buche” e nelle ore serali è immersa nel buio più assoluto. È pur vero che siamo ben lontani da una organica sistemazione dell’intera area, tale da poter fare solo sperare che in un futuro possa diventare occasione di sviluppo, ma crediamo che alcuni sforzi infrastrutturali avrebbero potuto essere sostenuti con maggiore vigore e all’interno dei progetti già finanziati e conclusi e in quelli che verranno in futuro. Invitiamo i campesi e quanti hanno a cuore lo sviluppo dell’area a sollecitare il comune affinchè si attivi per rendere veramente fruibili i luoghi, così da evitare che rimangano ancora una enclave estranea al tessuto sociale di Campo Calabro.

                                                                                                                   Per l’Amministrazione Ombra
                                                                                                                                                                        Sandro Repaci