Il procuratore della Repubblica di Catanzaro a 360 gradi: “La giustizia andrebbe informatizzata, il massimo ribasso negli appalti favorisce la mafia”
“Non posso parlare della perdita di fondi per gli studenti disabili perché abbiamo aperto un fascicolo e al momento non posso aggiungere altro”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri durante l’intervista a CapTv.it, in diretta dagli studi di Immedia Live insieme al professor Antonio Nicaso, con cui ha scritto il libro “Padrini e padroni”. “Avrei potuto dare molto come procuratore a Reggio Calabria – ha anche dichiarato Gratteri – dove ho trascorso 23 anni e pensavo di aver conosciuto bene la ‘ndrangheta del reggino e pregi e difetti di colleghi e dipendenti. Oggi sono a Catanzaro e cercherò di dare tutto me stesso a questo ufficio per dimostrare di cosa sono capace, anche per renderlo sempre più competitivo a livello tecnologico e informatico”. Alla domanda se nel pianeta giustizia c’è anche la massoneria, Gratteri ha risposto: “Ci preoccupa solo la massoneria deviata perché capita che, sotto la loggia ufficiale, ci sia quella segreta. Qualche collaboratore di giustizia ha parlato di logge deviate con 3 incappucciati, tra cui anche magistrati, anche se il dato non è mai stato riscontrato”. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha parlato anche del suo attuale ufficio. “Sono il magistrato che ha sequestrato più cocaina in Italia e forse nel mondo – ha affermato lanciando anche qualche messaggio – a Catanzaro qualcuno avrà pensato che Gratteri è interessato solo al narcotraffico, magari col tempo si ricrederà. Quella su Calabria Verde è stata una bella indagine, piena di prove e di riscontri e mi ha riportato indietro nel tempo, alle indagini sull’omicidio Galluccio durante le quali mi sono trovato a indagare anche sulla forestazione in Calabria. Trent’anni dopo ho rivisto lo stesso modus operandi. Si sono persi 80 milioni di euro destinati a mettere in sicurezza il nostro territorio che si sbriciola, con parte di quei soldi addirittura sono state ristrutturate case private”. Gratteri si è soffermato anche sul codice degli appalti: “Solo le imprese mafiose che garantiscono manodopera sottopagata o assunzioni in nero, smaltimento rifiuti o cemento depotenziato, possono aggiudicarsi appalti o costruire in subappalto con ribassi eccessivi. È impossibile pensare a ribassi che arrivano addirittura al 40% perché i lavori saranno eseguiti certamente in difformità ai progetti. A distanza di un secolo dal terremoto dal 1908 è cambiato davvero poco, quando c’è da gestire grandi opere la ‘ndrangheta riesce troppo spesso ad essere presente”. Il procuratore Gratteri ha parlato anche degli incendi ad alcuni asili di Reggio Calabria: “Si tratta di boomerang per la criminalità organizzata, vuol dire bruciare le speranze di tante mamme, uno schiaffo per chi crede nella legalità come l’assessore ai lavori pubblici Angela Marcianò e va letto anche in questi termini. È importante il messaggio e la credibilità che ha dato alla città, ha dimostrato che un assessorato così delicato può essere guidato con onestà e trasparenza, in modo naturale e plastico”.
L’intervista integrale è visibile al link https://www.facebook.com/immedialive/videos/1820576511561045/
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